(MeridianaNotizie) Roma, 29 luglio 2014 – L’obbiettivo per il sindaco Marino e per il sovraintendente Fuortes è il si al referedum. Un si che per l’amministrazione capitolina significa l’inizio di una “nuova musica” per il Teatro dell’Opera, con l’accesso alla legge Bray che consentirebbe l’ammissione per l’ente lirico ai benefici previsti dal provvedimento voluto dall’ex ministro, e per questo all’allontanamento dello spettro della liquidazione, scongiurata per il momento grazie all’accordo con le maggiori sigle sindacali. Dal canto suo Fuortes garantisce che non ci saranno licenziamenti, né mobilità e stessi livelli salariali. Un referendum che è, secondo gli esponenti della Fials, viziato
Teatro Opera – Fuortes : “Credo che il referendum sia molto importante affinche’ tutto il teatro si esprima. Credo sia indispensabile che tutti, la grande maggioranza del teatro, coloro che lavorano e operano comprendano il progetto sul quale stanno lavorando. La maggioranza dei lavoratori del teatro deve poter decidere. L’accordo di ieri, quindi, credo sia un punto importante nella storia della lirica di questo paese. Sulla base di questo risultato il cda non ha valutato di procedere alla liquidazione ma, anzi, paradossalmente rispetto alla situazione che appare, il teatro e’ in una situazione molto buona perche’ la legge Bray azzera i debiti pregressi. Attualmente nell’esercizio in corso il bilancio del primo semestre migliora i dati di utile. Tutto questo rispettando alla lettera il programma, quindi senza fare tagli. Abbiamo piu’ spettatori rispetto al passato e abbiamo un programma del 2015 che aumenta del 30% le recite”. Cosi’ il Sovrintendente Carlo Fuortes durante la conferenza al termine del cda del Teatro dell’Opera tenutosi in Campidoglio. “Il teatro deve cambiare. Una volta fatto il referendum, il futuro dei lavoratori deve essere nelle regole e dei rispettivi ruoli”, ha aggiunto il sovrintendente.
Teatro Opera – Fiasl Cisal pronti a nuovi scioperi : Fials e Slc-Cgil insieme in piazza del Campidoglio per mantenere “alto il livello di guardia” sul Teatro dell’Opera con la possibilita’ di nuovi scioperi sulla definizione della dotazione organica. Una conferenza realizzata in concomitanza con il cda del Teatro dell’Opera a Palazzo Senatorio e all’indomani dell’accordo sottoscritto ieri tra Cgil-Cisl, Uil e l’assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli, ma non sottoscritto dalla Fials.
“Abbiamo ritenuto importante mantenere anche stamattina un presidio nella sede del Comune perché sapevamo che ci sarebbe stata un po’ di confusione dopo quanto avvenuto ieri. Noi – ha detto Alberto Manzini, segretario generale Slc Cgil Roma e Lazio – non abbiamo minimamente condiviso quanto sottoscritto, anzi lo ostacoliamo. Ora ci sarà un referendum, i lavoratori si esprimeranno e noi diremo che siamo nettamente contrari a quanto sottoscritto l’8 luglio e alle linee guida depositate dal sovrintendente Fuortes al Mibac. Il livello di guardia non si abbassa e rimane alto, per il momento abbiamo sospeso gli scioperi ma manteniamo lo stato di agitazione e siamo pronti a riattivare le proteste ad agosto, quando si discuterà della dotazione organica. Abbiamo sospeso gli scioperi perché riteniamo importante la presa d’atto dell’assessore alla Cultura, che comunque ci ha ricevuti solo grazie a tre scioperi dopodiché abbiamo sottoscritto semplicemente un protocollo d’intenti al cui interno viene definito un percorso, ma non vengono dati giudizi di merito. Il percorso prevede l’attivazione di un livello di monitoraggio sul Teatro all’interno dell’assessorato, e quindi viene meno quella condizione di non ingerenza della politica che voleva Fuortes, e in più viene sfatato il folkloristico teorema del sindaco Marino secondo cui per tre scioperi il Teatro dell’Opera di Roma potesse rischiare la liquidazione”.
Per Lorella Pieralli della Fials “la Cgil ha ritenuto, pur non condividendo e mantenendo un fondo critico, di sottoscrivere le dichiarazioni dell’assessore Marinelli. L’accordo di ieri però sono solo quattro righe di dichiarazione dell’assessore e non entra nel merito dei problemi del Teatro: quattro righe ovvie che condividiamo ma che non abbiamo voluto sottoscrivere perché nelle parole dell’assessore abbiamo letto un ricatto nel chiedere di non procedere a ulteriori scioperi. Non possiamo promettere a tavolino di non scioperare più da adesso fino alla definizione della dotazione organica, abbiamo una base da consultare e non possiamo decidere a tavolino. Noi riteniamo importante mantenere accesa la fiaccola della verità: siamo a fine luglio e il 30 settembre il cda uscente voterà una nuova piante organica e poi sarà sostituito dal nuovo cda, quindi chi si sporcherà le mani di sangue potrà andare tranquillamente in vacanza”, ha aggiunto Pieralli, sottolineando che “nel verbale firmato ieri c’è la ‘concessione’ che ci sarà una discussione dal 25 agosto al 25 settembre sulla dotazione organica. Peccato che il Teatro sarà chiuso per ferie dal 7 agosto al 17 settembre, e quindi a discutere la pianta organica non saranno né questi sindacalisti, né questi lavoratori”.
Servizio di Cristina Pantaleoni
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