Inizia male il blitz dei vigili di Roma contro l’occupazione del suolo pubblico da parte dei ristornati delle vie limitrofe di Piazza Navona. Scontri duri tra polizia locale e commercianti che si oppongono al provvedimento e al modo, a loro avviso, brutale di operare. Al centro delle critiche il vicecomandante Di Maggio e il sindaco Marino.
(MeridianaNotizie) Roma, 3 settembre 2014 – La battaglia dei tavolini selvaggi nel cuore di Roma ha avuto oggi il suo apice. La Polizia locale di Roma Capitale si dà appuntamento alle undici a Piazza Navona per dar via ad un blitz che si fermerà pochi metri più avanti, a via di Tor Millina. I commercianti, preparati (non si sa come) all’accoglienza, si riuniscono all’inizio delle vie “calde”, limitrofe alla storica piazza.
Il vicecomandante Di Maggio, seguito dai suoi uomini, entra nella tana degli agguerriti ristoratori e con fare perentorio dà ordinanza di sgombero della strada. Volano bicchieri, tavoli e sedie. Inizia un parapiglia che culminerà poco più avanti, a via di Sant’Agnese in Agone I commercianti compatti si schierano di fronte alle forze di polizia. Un uomo cade ( o viene spinto, questo lo lasciamo al giudizio di chi di dovere) in terra. Arriva la prima ambulanza. Una donna, poco più in là sviene in preda ad attacchi di panico. Arriva la seconda ambulanza. Accorrono numerosi i ristoratori appartenenti all’associazione Lupe. Tra grida e insulti scoppia una seconda rissa, placata dall’arrivo dei Carabinieri di Piazza Farnese.
I Poliziotti stanno facendo il loro dovere, i commercianti rivendicano il loro diritto al lavoro e commentano: “Da tempo siamo impegnati in un percorso di collaborazione con l’Amministrazione sul tema delle occupazioni di suolo pubblico e siamo in prima fila in una battaglia per regole giuste, certe e uguali per tutte. Quanto avvenuto oggi a via di Sant’Agnese in Agone, però, non può non destare la nostra preoccupazione. La polizia di Roma Capitale fa il suo dovere intervenendo per far rispettare le regole, ma non comprendiamo la necessità di atteggiamenti aggressivi oltremisura: scaraventare per terra tavoli, sedie, tovaglie e stoviglie, alzare i toni di voce con frasi come ‘è finita la fiera’, non sono modalità di intervento giustificabili né accettabili. Come cittadini ancora prima che come esercenti riteniamo di avere il diritto ad essere garanti da tutori dell’ordine e non da sceriffi. Se ci sono eccessi da pare di cittadini, o nello specifico di esercenti, senza voler richiamare il buon senso (auspicabile ma non obbligatorio), ci sono modi e mezzi di intervento previsti dalle norme. Tutto il resto, compreso parte di quanto visto oggi, è deprecabile e condannabile. Non sappiamo se c’è qualcuno che ha interesse ad esasperare gli animi e a creare un clima di guerra, di sicuro non siamo noi esercenti che ogni volta che siamo stati chiamati a dare il nostro contributo lo abbiamo fatto in maniera propositiva. Chiediamo al Sindaco Marino di rompere il suo assordante silenzio, di prendere atto di una situazione sempre più tesa e difficile e di intervenire”. Così in una nota Fabio Mina, Presidente Lupe-Roma (Libera Unione Pubblici Esercizi di Roma e provincia).
Cristina Pantaleoni
Altre videonews di Roma Capitale
#MarinoDacceErCircoMassimo, Beppe Grillo lancia l’appello e chiama i Rolling Stones
Ferma la Metro B, caos pendolari al rientro dalle ferie
VIDEO > Roma Eur, decapita donna dopo lite e aggredisce la Polizia con una mannaia: ucciso 35enne