(MeridianaNotizie) Roma, 7 ottobre 2014 – Il primo fotogramma è delle 19:19 e 28 secondi: la telecamera dell’agenzia di Preda lo filma mentre esce dall’ingresso in via Alberto Mario con un sacchetto bianco della farmacia. Ventiquattro secondi dopo, dalla stessa inquadratura, si vede passare la sagoma di un uomo con la testa coperta da un cappuccio o da un berretto. Poco dopo Preda cammina lungo il marciapiede di via Mario in direzione di Mosè Bianchi e l’uomo misterioso continua a seguirlo a breve distanza. Alle 19:20 e 50 secondi entrambi spariscono dall’inquadratura ma appena trenta secondi dopo un’altra telecamera in Mosè Bianchi (luogo dell’omicidio) filma la fuga dell’assassino. L’uomo passa di corsa sul margine sinistro della strada in direzione di via Domenichino accanto a un gruppo di persone che non lo nota. E prosegue verso la metropolitana. Sono questi i drammatici istanti dell’omicidio di Diego Preda, di 69 anni, ucciso da un colpo di pistola alla nuca il 21 novembre 2012 a Milano.
Da quella sera, gli agenti vagano nel nulla alla ricerca di testimoni che abbiamo assistito al fatto. E al fine di riuscire ad individuare due eventuali teste, che proprio quella sera avrebbero assistito all’omicidio, la Squadra Mobile ha diffuso le immagini delle telecamere di sorveglianza, che consentono di ricostruire gli attimi antecedenti al fatto. Nei fotogrammi si vede per la prima volta l’omocida mentre segue la vittima e poi scappa in direzione della stazione della metropolitana di Amendola Fiera.
L’analisi delle immagini ha permesso di individuare i due potenziali testimoni. Il primo è inquadrato mentre transita in via Bianchi due minuti dopo l’omicidio: ha una felpa azzurra e jeans. Con gli stessi abiti era stato ripreso nella stessa via alle 16:43 mentre parlava al cellulare, cosa che lascia supporre che sia un frequentatore del quartiere. Il secondo testimone potenziale è stato inquadrato pochi minuti dopo il delitto dalle telecamere del mezzanino e della banchina della fermata Amendola Fiera. Indossava un giubbotto di pelle nero, jeans e sciarpa chiara. L’ipotesi è che possa aver incrociato l’assassino. Ora per la Polizia di Milano è caccia agli uomini
Servizio di Cristina Pantaleoni
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