Una cerimonia multilingue, tradotta in arabo, inglese, francese ed italiano. A prendere la parola alcuni tra gli ospiti del centro che hanno letto le lettere scritte di proprio pugno.
(Meridiana Notizie) Roma, 3 ottobre 2014 – Furono 366 le persone che nel tentativo di approdare sulle coste italiane, persero la propria vita in mare. Il 3 ottobre di un anno fa, di fronte le coste dell’isola di Lampedusa si consuma una delle più grandi tragedie della storia dell’immigrazione africana. I superstiti al disastro furono 155. A salvarli dalle acque arrivarono per primi i pescatori lampedusani, anch’essi vittime indirette del disastro.
Passato un anno dal terribile naufragio, mentre a Lampedusa istituzioni, sopravvissuti, familiari delle vittime e Lampedusani commemorano il triste giorno, le celebrazioni si estendono anche in altre zone del Paese. Nel Centro accoglienza richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, la cooperativa Auxilium insieme agli ospiti del centro, anch’essi migranti, si sono riuniti nel cortile della struttura per ricordare i compagni che in quel giorno persero la vita. Una cerimonia multilingue, tradotta in arabo, inglese, francese ed italiano. A prendere la parola alcuni tra gli ospiti del centro che hanno letto le lettere scritte di proprio pugno.
Alla cerimonia ha partecipato il sindaco di Castelnuovo, Fabio Stefoni. Alle nostre telecamere il sindaco ha ricordato l’accoglienza che i cittadini hanno dimostrato nei confronti dei migranti e ha rivolto un appello alle istituzioni. “In questo centro che è nato nel 2008 durante l’emergenza Lampedusa, oggi è diventato un centro permanente. Vogliamo che sia un centro efficiente, che sia in grado di ospitare a livello europeo gli ospiti e nello stesso tempo non comporti troppi problemi per la comunità dei miei cittadini”
Nel centro attualmente soggiornano circa 900 migranti in attesa del riconoscimento del loro status di rifugiati. Il Cara di Castelnuovo è attualmente gestito dalla cooperativa Auxilium come ci ricorda Benedetto Bonfante Coordinatore del centro. “Il lavoro di Auxilium è accoglierli, comprenderli e indirizzarli verso un futuro migliore. Perche loro arrivano in Italia con tante aspettative, e Auxilium tenta di indirizzarli sulla strada giusta”.
Il servizio di Diana Romersi
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