Il 25 ottobre sarà ospitato a Roma, presso l’Hotel Minerva, il quinto convegno di Bioetica che in questi ultimi anni ha portato svariati temi sotto i riflettori. Materia diventata oggetto di attenzione anche da parte dei Gioverni e dei Parlamenti di diversi Paesi, dove la scienza e la religione vengono messe a confronto.
(MeridianaNotizie) Roma, 24 ottobre 2014 – Il 25 ottobre, presso l’Hotel Minerva a Piazza della Minerva a Roma, si terrà il quinto convegno di Bioetica dal titolo “Di chi sono questi figli? Problematica della Procreazione medicalmente assistita”. Un’analisi e un confronto sulle ragioni che, negli ultimi anni, hanno portato i temi della bioetica sotto i riflettori. Una materia diventata oggetto di attenzione anche da parte dei Governi e dei Parlamenti di molti paesi, nonché di Istituzioni internazionali come il Consiglio d’Europa, la Commissione delle Comunità Europee, il Parlamento Europeo e quello italiano. “Anche in Italia occorre favorire un più ampio dibattito nazionale sui temi della bioetica, un dibattito che coinvolga tutta la società civile in ogni sua articolazione, istituzionale e spontanea, come accade già negli USA e in altri paese europei” – sottolinea il Professor Antonio Binni, avvocato e promotore dell’iniziativa per conto della Gran Loggia d’Italia.
Grazie ad vertiginoso sviluppo scientifico e tecnologico delle scienze mediche e biologiche in questi ultimi decenni, l’umanità comincia ad avere il controllo dei processi biologici, con conseguenze spesso difficilmente prevedibili, a volte pericolose per la dignità della persona e giudicate diversamente, secondo i diversi paradigmi etici. “Per un’associazione come la Massoneria, che si propone come patto etico-morale tra persone libere che lavorano insieme al bene e al progresso della Patria e dell’Umanità, l’accostamento ai temi bioetici è uno sbocco naturale e fisiologico” rileva il professor Binni.
La scelta del tema, diverso da quello dei precedenti convegni, appare quanto mai attuale se si ricorda la recente decisione della Consulta che ha stabilito che il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale, dichiarando l’illegittimità della norma – articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12, comma 1 – che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. Questo provvedimento ha creato una situazione di confusione generale anche a causa della disparità di vedute tra Governo e alcune Regioni. Le problematiche bioetiche che scaturiscono da questa situazione sono numerose e complesse. Occorre chiarire alcune questioni cruciali: la gestione delle differenze tra le diverse “forme” della genitorialità, il diritto all’anonimato dei donatori contrapposto al diritto dei generati a conoscere la propria origine, la gestione dei possibili conflitti tra le diverse “maternità” che entrano in gioco e le eventuali derive eugenetiche che potrebbero generarsi in futuro. Sono evidenti quindi le notevoli connessioni di questi temi con la religione ed altrettanto evidenti le cause delle reazioni dei non credenti al riguardo. La bioetica cattolica ufficiale si muove all’interno del paradigma della sacralità e indisponibilità della vita. Alle interpretazioni bioetiche religiose, tuttavia, si aggiunge quella laica.
Occorre sempre considerare le complessità della realtà che viviamo. Nella nostra società, che tende a diventare sempre più polietnica e multiculturale, convivono visioni diverse dell’uomo e della morale. Per questo è difficile pensare possa esistere un canone morale a vocazione universale. Per questi motivi, dal 2008, la Gran Loggia d’Italia ha contribuito fattivamente a questo dibattito generale, costituendo una propria Commissione Nazionale di Bioetica, che raccoglie i contributi di diversi fratelli esperti del settore in Quaderni di Bioetica annuali e in un Convegno nazionale pure annuale. La Commissione ha già organizzato quattro convegni a carattere nazionale: il primo a Torino, nel 2010, sul tema del “Fine Vita”; il secondo, nel 2011, a Genova, sul tema “Ambiente e Biodiversità”; un terzo, nel 2012, a Udine, dal titolo “Vita e pensiero dei momenti ultimi”; il quarto, a Grosseto, nel 2013, intitolato “Non di solo pane. Bioetica dell’alimentazione”.
La Redazione
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