L’iniziativa è promossa da un gruppo di Associazioni dei pazienti decise a far sentire anche la propria voce.
(Meridiana Notizie) Roma, 11 dicembre 2014 – Farmaci biologici e farmaci biosimilari, simili ma non identici; cautela nel considerare automaticamente valide per il biosimilare tutte le indicazioni approvate per il biologico; libertà per i medici di prescrivere la terapia più appropriata; informazione corretta al paziente e suo coinvolgimento nel percorso di cura; diritto a mantenere la stessa terapia una volta iniziata la cura.
Sono questi i capisaldi del “Manifesto dei diritti e dei bisogni” sui farmaci biosimilari presentato oggi a Roma: l’iniziativa è promossa da un gruppo di Associazioni dei pazienti decise a far sentire anche la propria voce su un tema di grande attualità. A parlare Antonella Celano, Presidente di A.P.MA.R. Onlus, Associazione Persone con Malattie Reumatiche Onlus e Stefania Canarecci, Presidente A.M.I.C.I. Lazio Onlus, Associazione Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali. “ E’ da 15 anni che siamo curati con i farmaci biologici – racconta Antonella Celano – eravamo un po’ titubanti all’inizio, ora ne siamo felicissimi, perché ci hanno cambiato totalmente la qualità della vita. Però è ovvio che arrivano sul mercato dei farmaci che assomigliano a questi ma non sono gli stessi e di questo siamo molto preoccupati. Siamo preoccupati perché non ci sono studi sufficienti, perché non si conoscono gli effetti a lungo termine.” “Il problema principale è che non ci sono studi – ribadisce Stefania Canarecci – che possono supportare quello che finora la letteratura medica ha supportato per quanto riguarda i biologici, ma ci sembra che la scelta delle istituzioni verta più su un problema di spending review”.
Secondo il Position Paper AIFA sui farmaci biosimilari, la scelta del trattamento rimane una decisione clinica affidata al medico curante, come ci spiega Giovanni Lapadula, Direttore Dipartimento Interdisciplinare di Medicina dell’Università di Bari. “Il lavoro del medico consiste nel dare il massimo benessere al paziente con la massima efficacia del farmaco, con il minimo degli eventi avversi. Per far questo bisogna conoscere approfonditamente il farmaco, le eventuali controindicazioni. Purtroppo i farmaci biosimilari che sono nuovissimi, per quanto siano simili all’originale non portano con se tutta questa serie di informazioni. Quindi la parola che ricorre in tutte le linee guida di tutte le società scientifiche è cautela.”
Il servizio di Diana Romersi
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