(Meridiananotizie) Ardea, 20 marzo 2020 – In questo momento di grande emergenza socio-sanitaria che sta coinvolgendo l’intero pianeta a causa del dilagare del Virus Covid-19; dove non esiste un vaccino contro questo invisibile nemico; dove la scienza medica si sta adoperando per capire come contrastarlo; le uniche armi che abbiamo a nostra disposizione per il momento sono la prevenzione e l’osservazione di alcune procedure che, in qualche modo, mettono tutti noi in “quarantena“, al fine di limitare i contatti anche tra familiari più stretti e la possibile diffusione del Virus.
In particolare, quest’ultima situazione, affiancata alle continue informazioni che, 24 ore al giorno, ininterrottamente, ci arrivano attraverso TV, Radio, Cellulari, Tablet, PC, Stampa, creano uno ulteriore stato di stress collettivo, nel quale i nostri quattro sistemi: psichico, neurovegetativo, endocrino e immunitario, si sovraccaricano sfociando in problematiche di natura organica.
Forse, la prima cosa di cui dovremmo dotarci in questo momento, è una sana dose di buon senso civico, responsabilità sociale nell’osservare le indicazioni delle Autorità competenti e mantenersi il più possibile attivi e propositivi, evitando di farsi prendere dal panico, come affermano noti professionisti nel campo medico e cercare di filtrare con un certo distacco, la miriade delle informazioni che ci provengono da ogni parte.
Lo scopo di questo articolo è mettere in luce alcune dichiarazioni di professionisti del mondo medico scientifico, al fine di creare un quadro più ampio affinché il lettore possa trarre le proprie conclusioni in merito a ciò che sta accadendo.
Da un punto di vista farmacologico, come abbiamo visto, non esistono, attualmente, cure specifiche se non quelle fin’ora osservate negli ospedali con l’intubazione dei casi più gravi, anche se si parla di qualche possibile farmaco in via sperimentale come ad esempio l’Avigan su cui, però, l’AIFA, ha espresso delle riserve (clicca qui).
Oltre alle procedure precauzionali che indicano cosa fare per evitare il diffondersi del Virus, c’è da considerare anche un altro aspetto, come spiega il Dott. Francesco Oliviero (Psichiatra e Pneumologo), ovvero, quello di evitare un ambiente psicoemotivo negativo che innescherebbe nelle persone un processo destabilizzante nei quattro grandi sistemi: Psichico, Neurovegetativo, Endocrino e Immunitario.
Il Dott. Oliviero, in sintesi, riprende quanto studiato dalla disciplina P.N.E.I. (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia) dove è dimostrato che esistono continue relazioni bidirezionali tra psiche e sistemi biologici e a tal proposito evidenzia che in questo momento, molte persone vivono un forte stato di stress legato alla paura di morte.
Sotto il continuo bombardamento di informazioni negative generate dall’infausto Virus e diffuse dai media; informazioni che spesso non arrivano precise ed esatte, tutt’altro, spezzettate e in alcuni casi, apparentemente, contraddittorie e che cambiano con l’evolversi quotidiano della diffusione del Virus; in aggiunta alle Fake News (ce ne sono molte in giro nel web), le persone sono preda della paura della morte, sicuramente, paura innata in ogni essere umano ma che, in questo periodo è amplificata al massimo dalla diffusione di notizie sul Covid-19 (Coronavirus), anche per effetto di un vaccino, una cura, inesistenti, oltre a quanto già accaduto in Cina che, fin dalle prime immagini che ci arrivavano ha “scombussolato” non poco, gli stati psicoemotivi di ognuno di noi.
“Per uscire dalla situazione di panico – afferma il Dott. Oliviero – dobbiamo fare un lavoro su di noi per eliminare quelle paure ataviche che ci portiamo dietro dal passato, probabilmente dalla nostra infanzia, dagli antenati, dal tipo di vita che continuiamo a svolgere, collegata a informazioni che sono destabilizzanti per la nostra parte emozionale e psichica, legata alla paura della morte. Altrimenti si va a scaricare sul polmone“.
Quanto indicato dal Dott. Oliviero, esisterebbe una stretta correlazione (comunicazione/relazione) tra psiche ed organi, fenomeni studiati dalla “psicosomatica“, una branca della medicina e della psicologia clinica tesa a ricercare la connessione che si instaura tra un disturbo somatico e la sua possibile causa di natura psicologica.
Detto ciò, riprendiamo anche le modalità con le quali ci vengono somministrate le informazioni, 24 ore al giorno. Dove i dati statistici, forse non sono del tutto esatti, perché necessiterebbero di una maggiore riflessione e andrebbero valutati diversamente da come ci vengono presentati, così come afferma il Prof. Fabrizio Lucherini (Specialista in Radiologia Tradizionale), il quale dichiara, senza mezzi termini, che i dati che ci vengono forniti sono, addirittura, falsi.
Brevemente, il Prof. Lucherini, dichiara falsi i dati statistici che vengono diffusi dai media, in quanto, il rapporto tra chi guarisce e chi muore, si ottiene solo se si ha la certezza di quanti sono i malati reali e non facendo tamponi a tutti, i dati diffusi non possono corrispondere alla realtà dei fatti. “Se non si fanno i tamponi a tutti – dichiara il Prof. Lucherini – non puoi sapere, esattamente, la percentuale di chi muore e chi campa (riguardo al Covid-19 – ndr)”.
Detto ciò, ribadiamo che lo scopo di questo articolo vuole solo essere quello di suscitare una maggiore riflessione da parte dei lettori riguardo quanto sta accadendo, nel rispetto di ognuno, delle sue considerazioni e delle sue conclusioni. L’invito per tutti, rimane sempre quello di evitare spostamenti e di conseguenza, contatti con altri nostri simili, osservando il protocollo di sicurezza che ci è stato fornito, nella speranza che tutto passi al più presto.
– articolo di Massimo Catalucci