(MeridianaNotizie) – Roma, 23 dicembre 2020 – Il numero dei decessi stanno aumentando nella Capitale anche per effetto del Covid, ma il servizio dei Cimiteri Capitolini non ha preventivamente effettuato una adeguata programmazione.
E’ quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, in passato Presidente di Ama ed oggi responsabile della Consulta Ambiente di Forza Italia a Roma e Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.
La situazione del Cimitero Flaminio di Roma è ormai al collasso. Uno dei cimiteri più grandi d’Italia ed uno degli 11 cimiteri comunali gestito da AMA, attraverso la Direzione Cimiteri Capitolini, risulta complessivamente abbandonato nel degrado. A questo si aggiunge il tema della sicurezza con tombe depredate di piccoli oggetti, furti nelle auto dei visitatori e aggressioni.
Sta di fatto che al Cimitero Flaminio ci sono sette forni crematori ma proprio il malfunzionamento ciclico di alcuni di essi sta allungando i tempi delle cremazioni che ad oggi sarebbero arrivati fra i 20 ed i 30 giorni, mentre in passato si era giunti ad una media di attesa di soli 4 giorni. Ora si ipotizza addirittura la ricerca di siti alternativi per il deposito delle salme.
Le salme in attesa di cremazione finiranno nei container: sembrerebbe addirittura che sono almeno dieci quelli noleggiati dalla Municipalizzata Ama come “spazi aggiuntivi” alla camera mortuaria.
Non solo, Ama fissa il tetto massimo di cremazioni, sino a 200 a settimana e per le richieste eccedenti, si procederà per impianti fuori dal territorio metropolitano. In pratica le salme eccedenti verranno trasferite in altre regioni. Invece per le salme per le quali la richiesta di cremazione non venga presentata entro 5 giorni dall’entrata nel cimitero Flaminio, saranno inumate d’ufficio.
Al problema del malfunzionamento dei forni per le cremazioni vi è altresì un problema di carattere burocratico. Infatti l’attuale procedura per la richiesta di cremazione prevede la presentazione della domanda all’ufficio protocollo dei servizi cimiteriali capitolini e solamente dopo 4/5 giorni è previsto il pagamento. Pertanto anche la lungaggine amministrativa, facilmente risolvibile si somma come ulteriore problema.
Non si comprende quindi come si possano, proprio in questo momento di incremento dei defunti –prosegue Benvenuti- sommare la mancanza di programmazione, le numerose problematiche di inefficienza degli impianti di cremazione, alle procedure burocratiche, il problema di spazi per le bare in attesa della cremazione e quindi anche di temi di carattere sanitario, in una cornice di degrado che deve essere al più presto risolto.
Infine -conclude Benvenuti- è doveroso chiedere come mai è stata disattesa la delibera di giunta di agosto 2017, che stabiliva la costruzione di quattro nuovi forni, che oggi avrebbero risolto il problema dell’incremento dei decessi e quindi dell’ emergenza, oltre ad evitare un ulteriore ed inaccettabile dolore per i familiari dei defunti.
“L’ennesima inefficienza e mancanza di programmazione, l’ennesima boccitura -conclude Benvenuti- dell’amministrazione guidata dalla Sindaca Raggi”.