Come ogni anno i dati pubblicati da Banca d’Italia evidenziano con puntualità l’articolazione territoriale di Banche e Istituzioni finanziarie nel nostro Paese, permettendoci di monitorare un fenomeno ormai più che decennale: la desertificazione bancaria, vale a dire la riduzione delle agenzie sul territorio.
I territori di Roma e Rieti hanno infatti accusato, anche nel 2021, la perdita di sportelli e di dipendenti bancari, nonostante la buona capacità di raccolta del credito che caratterizza non solo la Capitale, ma in generale tutta la regione.
FILIALI IN DIMINUZIONE…
I dati consolidati al 31 dicembre 2021, così come riportato nel bollettino del 31 marzo di Banca d’Italia, indicano che nella provincia di Roma gli sportelli bancari sono passati dai 1.458 del 2020 ai 1.322 del 2021, con una perdita netta di 136 filiali. A livello di distribuzione degli sportelli, solo 71 Comuni su 121 hanno almeno uno sportello disponibile in loco (nel 2020 erano 79).
Unica nota positiva da evidenziare è il mantenimento da parte delle Banche di Credito Cooperativo delle proprie agenzie: 175 nel 2021 al pari del 2020.
Le cose non vanno meglio nella provincia di Rieti, che ha visto la chiusura di altri 6 sportelli nel 2021, portando quindi a un totale di 48 agenzie il presidio creditizio sulla provincia, rispetto alle 54 dell’anno precedente. Anche in questo caso la distribuzione degli sportelli ha visto una diminuzione dei comuni serviti: 19 su 73 (erano 21 nel 2020). Un comportamento in controtendenza è invece quello delle Banche di Credito Cooperativo, che hanno mantenuto tra il 2020 e il 2021 ugual numero di agenzie, 8 in totale, confermando la propria vocazione territoriale.
E OCCUPAZIONE IN CALO
A Roma gli occupati del settore del credito sono passati da 22.394 a 21.433 unità con una perdita netta di 961 posti di lavoro qualificati.
A Rieti gli occupati nel Credito nel 2021 sono invece 297 contro le 312 unità del 2020. Una perdita di posti di lavoro pari a quasi il 5%, in un solo anno.
In entrambi territori si registra, inoltre, una sempre maggiore tendenza delle Banche a ridurre gli impieghi verso il settore produttivo, mantenendo attiva solo una moderata propensione verso il consumo a breve e medio termine.
A Roma si conferma, inoltre, la forte propensione a favorire gli impieghi nel settore finanziario piuttosto che verso quello dell’economia reale (tessuto produttivo formato per lo più da piccole e medie imprese).
CHE FARE? LE NOSTRE PROPOSTE
Per dare risposte concrete a un grave problema come è quello dell’accesso al credito, diritto riconosciuto anche costituzionalmente, come First Cisl di Roma e Rieti ribadiamo ancora una volta le nostre proposte, per la cui formulazione e realizzazione siamo da tempo impegnati.
- Creazione di un osservatorio regionale sul credito che veda coinvolte le Istituzioni pubbliche, i sindacati, le università, le rappresentanze delle imprese e della società civile ovvero, nelle more dell’istituzione dell’osservatorio, la sottoscrizione di un protocollo regionale sul credito.
- Riapertura delle filiali fisiche su tutti i territori, con particolare attenzione ai Comuni oggetto di desertificazione bancaria.
- Istituire centri decisionali di prossimità per la valutazione e l’erogazione del credito tradizionale e di microcredito.
- Organizzare percorsi di educazione finanziaria dei cittadini, per evitare anche il rischio del sovraindebitamento o del ricorso a canali alternativi per la ricerca di credito (rischio usura).
- Valorizzare le competenze e le professionalità sul territorio per l’insediamento di centri di servizio specialisti bancari (ICT, Backoffice ecc..), favorendone la permanenza all’interno degli stessi Istituti creditizi, evitando quindi il ricorso all’esternalizzazione o alla delocalizzazione.
Claudio Stroppa Segreteria First Cisl Roma e Rieti