E’ stato disposto oggi dal giudice Giuseppe Coniglio del Tribunale di Civitavecchia, il rinvio a giudizio dei vertici di Acea Ato 2 in carica nel 2017 con l’accusa di disastro ambientale aggravato ai danni del lago di Bracciano. Con sentenza di non luogo a procedere, invece, sono stati prosciolti invece gli altri imputati del procedimento penale. La prima udienza del processo è fissata per il 4 maggio 2023. Tra gli imputati, come dalle accuse formulate dal sostituto procuratore Delio Spagnolo che ha istruito il procedimento, compare anche l’attuale direttore generale di Ama. Intanto, in attesa del giudizio, per motivi di opportunità, dal gruppo dei consiglieri capitolini di Fratelli d’Italia, vengono chieste le dimissiono del dirigente Ama: “Il rinvio a giudizio del direttore generale di Ama per disastro ambientale pone alla amministrazione di Roma Capitale un problema di opportunità – commentano in una nota i consiglieri capitolini Giovanni Quarzo, Francesca Barbato, Andrea De Priamo, Lavinia Mennuni, Rachele Mussolini e Federico Rocca – Siamo e rimaniamo Garantisti e crediamo nella presunzione di non colpevolezza fino al terzo grado di giudizio fissata nella costituzione, ma segnaliamo che in un momento come questo, particolarmente drammatico per la gestione dei rifiuti, Ama deve essere forte ed inattaccabile”. “Auspichiamo – concludono – quindi un passo indietro da parte del Direttore generale nell’interesse della azienda e della città”.
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