L’evento, patrocinato dal Comune di Ardea è un momento di riflessione sui continui fatti di violenza denunciati e non, subiti da molte donne
– articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Ardea, 18 ottobre 2022 – Il Comune di Ardea continua a proporre, in questo mese di ottobre, interessanti attività che toccano diversi argomenti, quali l’inclusione sociale, l’ambiente, lo sport, la cultura, l’arte, il cinema e molto altro ancora. E quello ideato dall’Ass. “La Clave”, Ente molto attivo sul territorio rutulo e non solo, nell’organizzazione di eventi di ogni genere ma sempre di grande spessore e forte interesse culturale, è un evento che vuole mantenere alta l’attenzione della collettività, su uno dei temi che affliggono la nostra società, quello della violenza fisica e psicologica sulle donne.
E’ chiaro che la violenza in generale, è una pratica che deve essere perseguita dalla giustizia e condannata in ogni ambito e su chiunque venga esercitata, sia essa di natura fisica, che psicologica. Ma quando la violenza tocca bambini, anziani e donne, non può non far aumentare lo sdegno delle brave persone, che vorrebbero venisse debellata dalla società e i cui esecutori fossero messi in sicurezza per non nuocere in futuro a chicchessia.
Invece, ci ritroviamo spesso ad assistere che la nostra società, mentre condanna gli atti violenti di esseri umani (faccio fatica a chiamarli così) verso altri loro simili, le istituzioni preposte a giudicare chi si macchia di certi crimini, senza entrare nel merito e nei loro tecnicismi, non riescono a fermare i “violentatori” che, come abbiamo assistito in molti casi, dopo qualche giorno di fermo in carcere, magari agli arresti domiciliari, hanno l’opportunità di ritornare in libertà per continuare le loro pratiche violente verso persone indifese.
Quello di venerdì pomeriggio, presso la Sala Consiliare Sandro Pertini, ad Ardea, con inizio alle ore 18:30, vuole essere un ulteriore momento di riflessione per porci domande e darci risposte su come poter arginare tale triste fenomeno che ancora fa troppo parlare, in senso negativo e nello specifico, riguardo la violenza sulle donne. All’evento prenderanno parte, Rino Sciuto (Investigatore dei R.O.S.), Lucia Marchi (Direttrice della Biblioteca Casanatense di Roma), Ferdinando Tripodi (Presidente Diritti e Legalità), Seam Capone (Ass. 7&20), Associazione Ponte Donna.
La protagonista dell’evento è Claudia Saba, scrittrice, che presenterà il suo libro biografico: “Era Mio Padre”. Un testo da cui ha preso spunto il regista cinematografico Walter Croce per realizzare il suo cortometraggio dal titolo: “Dietro la Porta”, per la produzione di “Flaminia Film” e dove figurano nel cast Barbara De Rossi e Nadia Rinaldi.
Toccante il racconto della scrittrice che, spogliatasi dall’imbarazzo che tali esperienze possono far nascere in chi subisce le violenze psicofisiche all’interno delle mura domestiche e che troppe volte blocca quella che sarebbe una giusta ribellione delle abusate, innescando in loro le paure di possibili ulteriori ritorsioni ma anche le forzature di un silenzio esercitato in alcune occasioni da terze persone che sono a conoscenza dei fatti, spesso altri familiari, racconta ai lettori la sua triste storia e di come ha saputo, nonostante le tante difficoltà incontrate, uscirne più forte.
Il messaggio che riusciamo a leggere tra le righe del libro dell’autrice Saba è quello di un invito a non soffocare la propria voce laddove si subiscono violenze di qualsiasi sorta ma di denunciare tali comportamenti esercitati nei propri confronti, nella consapevolezza che deve essere il carnefice e non la vittima dell’abuso, a vergognarsi dei suoi atti illeciti e disumani per cui deve essere perseguito per legge, circoscritto per non nuocere, ulteriormente, ad altri e non il contrario, dove invece accade spesso che a farne le spese, durante e dopo le violenze subite, è sempre la persona abusata a pagarne il caro prezzo.
Un prezzo che è rappresentato dal solco lasciato nell’anima della vittima che, inevitabilmente, l’accompagnerà per tutto il resto della sua vita ma dal quale si può e si deve uscire per rinascere più forti di prima e come ci insegna Claudia Saba, per tornare a vivere.