Sarri pensa agli inserimenti di Guendouzi e Patric dal primo minuto
– articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Roma, 19 settembre 2023 – Dopo la disastrosa gara di campionato, persa in casa della Juve per il solito approccio, ahimè, presuntuoso e molle, dimostrato anche nelle precedenti gare disputate contro il Lecce e il Genoa, la Lazio si appresta ad inaugurare, speriamo con una prova convincente, la sua stagione nel massimo campionato europeo per club, di Champions League.
Questa sera, tra le mura amiche, nello Stadio Olimpico della Capitale, con inizio alle ore 21:00, i biancocelesti affronteranno una squadra che di carattere ne ha da vendere e che incarna a perfezione l’indole determinata e battagliera del suo tecnico, l’ex laziale dell’era cragnottiana, Diego Pablo Simeone.
L’Atlético Madrid, squadra blasonata, con un Palmàres di tutto rispetto, sia in campo nazionale che internazionale e intercontinentale, arriva in un momento che, a seconda degli esiti che avrà la gara, per la Lazio può rappresentare una “caduta libera” rovinosa, oppure, un trampolino di lancio per riconquistare entusiasmo e credibilità che le permetteranno di guardare avanti con ottimismo.
E mister Sarri per dare maggior brio e dinamicità alle manovre laziali, probabilmente, farà scendere in campo fin dal primo minuto il giovane Guendouzi al posto di Kamada e per dare, forse, un segnale che nessuno ha il posto garantito, Patric al posto di Casale.
Inutile dirlo che sarà fondamentale l’approccio giusto alla gara, già dal momento in cui i ragazzi di Mister Sarri entreranno negli spogliatoi dello Stadio. L’obiettivo è giocare da squadra perché così si esaltano anche le individualità eccelenti che nella Lazio ci sono, su tutte, quelle del “mago” Luis Alberto che, in ogni momento del match, può tirare fuori dal suo cilindro la giocata vincente.
Le dichiarazioni degli allenatori nel pre-gara
SARRI – “Mi aspetto di proseguire nei miglioramenti togliendo i difetti che in questa parte iniziale di stagione non ci hanno permesso di arrivare al risultato. Tra tutti l’approccio alla partita e i momenti decisivi nelle zone decisive: assenti in area avversaria, troppo molli nella nostra. Siamo rimasti corti sia contro Napoli che contro la Juventus. Quando abbiamo giocato, non ci siamo mai scomposti lasciando decine di contropiede. Mi dispiace che subiamo gol in situazioni facilmente leggibili e che, nei 54 palloni giocati in area della Juventus, non abbiamo creato nulla di concreto. Le partite si decidono lì”.
“In una conferenza stampa a Napoli dissi che pensavo il calcio in un modo differente, ma avevo una grande stima di Simeone. Che ha fatto benissimo ovunque. Ti confermo la stima verso di lui”.
“In questo momento il calendario ci propone questo. Abbiamo dei problemi da risolvere ma siamo consapevoli che abbiamo anche fatto dei passi in avanti nelle ultime due di campionato. Serve un passo decisivo. Quando giochi contro le squadre forti è sia un’opportunità che un rischio. Non so se sia il momento migliore, so che dobbiamo fare risultato domani (oggi – NDR) contro l’Atletico che sulla carta è la squadra più forte del girone. I ragazzi hanno lottato due anni per giocare questa partita, ora devono giocarla”.
“Immobile ha il destino dei grandi bomber. Non puoi farne a meno quando segna, viene criticato invece quando non segna. La squadra sta dando poca profondità, pochi movimenti verso la porta avversaria. Dovrebbe cercare più la profondità”.
“Kamada e Guendouzi ci sarà modo di vederli insieme quando Luis Alberto sarà stanchissimo. Guendouzi regista? È impossibile, non ha le caratteristiche per quello che intendo io un vertice basso”.
“Ci fosse una spiegazione logica sarebbe facile – riferito ai 4 gol già subiti nel primi tempi – ma è difficile trovarla quando riguarda la testa di 30 persone. È difficile capire perché, la squadra si allena anche nella maniera giusta”.
“La società ci ha chiesto di non commentare la partita di Torino – chiaro il riferimento alle decisioni arbitrali – e ci siamo attenuti. La Champions è un’altra storia. È la manifestazione del club più importante al mondo. Deve essere un onore e un piacere esserci dentro e lottare su ogni singola palla”.
“Quando si gioca ogni 70 ore c’è poco da vedere, soprattutto dal punto di vista fisico. Del punto di vista mentale non c’è nè tempo e nè sarebbe giusto soffermarci sulla partita precedente. Bisogna solo rimediare agli errori fatti”.
“Pensiamo partita dopo partita. Domani (oggi – NDR) serve un risultato positivo, potrebbe essere importante. In questo momento conosco in parte il Feyenoord, conosco meno gli scozzesi, stiamo facendo solo ipotesi”.
“Sono sempre partite complicate, le squadre hanno un livello qualitativo e fisico molto alto. Magari si è ampliato il divario tra le prime 7-8 squadre d’Europa”.
SIMEONE – “Che emozione è per me tornare all’Olimpico e ritrovare la Lazio? Ho già la pelle d’oca. Tutto mi fa ritornare a degli anni straordinari della mia carriera calcistica, e a una tifoseria che mi ha voluto sempre bene dal primo giorno. Abbiamo vinto tanto in un periodo bellissimo. Ho un grandissimo ricordo di tutti i laziali, ci vedremo in campo. Grazie di tutto cuore per l’affetto che ricevo quando sono qui, io sento lo stesso per voi”.
“Ringrazio i tifosi per tutto l’affetto che ho ricevuto – dice ancora ‘el Cholo’ -. Cosa mi aspetto da loro? Nella vita uno deve dare senza aspettare, ma l’affetto che c’è tra noi va al di là di un’ovazione domani in campo. Quella mia Lazio era una grandissima squadra. Con quel mio colpo di testa contro la Juve riuscii a riaprire il campionato, niente finisce se hai voglia. Noi volevamo quello scudetto e siamo riusciti a vincerlo. Speriamo che domani ci sia tanta gente, è bello rivedere la Lazio in Champions, mi aspetto una grande giornata di calcio”.
“Il gioco di Sarri mi è sempre piaciuto, l’ho seguito sempre – risponde – e ne ho anche preso spunto per migliorare la mia squadra. La Lazio difende bene, cerca la superiorità numerica e ha giocatori pericolosi. È una squadra che sa quello che vuole, noi cercheremo di farle male. Ha perso con la Juventus, ma la sua vera faccia è quella della vittoria di Napoli. Sarri è un grandissimo allenatore, sa quello che vuole, con un calcio bello da vedere e da giocare”.
“Le assenze e gli infortuni sono problemi di tutte le squadre. Dobbiamo preoccuparci di recuperare chi è fuori il più velocemente possibile“.