Calvani (CRA): “Non vogliamo in piazza infiltrati violenti né bandiere di partiti e sindacati“; Fais (RA): “Giovedì non saremo in piazza per timori di infiltrazioni violente“
- articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Roma, 12 febbraio 2024 – Gli agricoltori le stano tentando tutte per manifestare le proprie ragioni, riguardo le direttive europee che, anziché aiutarli li penalizzerebbero ulteriormente, fino a mettere in discussione la “vita” di molte imprese agricole. Alcune, purtroppo sono già fallite per costi di gestione troppo alti, per un fisco che opprime e per un politica dei prezzi imposti che non li aiuta.
E in questa settimana, cominciando da Sanremo, dove si teneva lo storico festival della canzone Italiana, delegazioni di agricoltori hanno tentato di rendere pubbliche le loro dimostranze ma hanno trovato ostacoli istituzionali che glielo hanno impedito: il tentativo di salire sul palco dell’Ariston per esporre pubblicamente in TV i motivi della loro protesta è stato bloccato.
Stessa sorte agli agricoltori scesi a Roma domenica scorsa, mentre il Papa stava celebrando la rituale benedizione domenicale dell’Angelus. Qui, gli agricoltori con tanto di mucca al seguito, simbolo per antonomasia delle nostre “fattorie” e produttrice naturale di un alimento base per tutti noi, il latte, sono stati bloccati dalle forze dell’ordine e non potendo entrare nella piazza, hanno deciso di offrire il prezioso alimento, appena munto, ai fedeli presenti nei pressi della Basilica. Un gesto che suona un po’ da monito per tutti noi, perché degustare il latte appena munto, potrebbe diventare un lontano ricordo, visto che anche le povere mucche sono indiziate di essere parte in causa dell’inquinamento ambientale, questo almeno è quanto affermano dalla FAO.
Altre manifestazioni in questa nuova settimana appena iniziata, si apprestano ad avere luogo in diverse parti d’Italia, anche se gli agricoltori evidenziano delle divergenze tra loro in ragione delle modalità e dei tempi di manifestazione. E’ il caso dei gruppi di agricoltori identificati da una parte nel CRA (Comitati Riuniti Agricoli), capitanti da Danilo Calvani (già leader nel 2013 del “Comitato 9 dicembre” – Latina) e dall’altra, da “Riscatto Agricolo“, il cui rappresentante è Salvatore Fais.
I primi, non sentendosi garantiti dalle parole del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, sono decisi a raggiungere Roma in settimana (probabilmente, giovedì) dove contano di portare circa 20.000 persone al Circo Massimo, oltre qualche mezzo agricolo e dove illustreranno in “piazza” le loro richieste; gli altri, per voce di Fais, si sono già dissociati dall’iniziativa proposta da Calvani, perché a seguito del dialogo che hanno avuto la scorsa settimana con il Ministro, preferiscono attendere eventuali decisioni dal Governo oltre al fatto che, hanno il timore che si possano verificare dei disordini di ordine pubblico per infiltrazioni di violenti nel corso della manifestazione in programma a Roma.
Entrambi gli schieramenti di agricoltori, si trovano comunque disponibili ad un confronto dialogico per trovare soluzioni alla loro causa comune che li ha portati a scendere nelle piazze e sulle strade italiane, per denunciare le loro difficoltà e per chiedere interventi risolutori per la sopravvivenza di tante aziende agricole del nostro Paese.
Le parole dei Leader dei due gruppi agricoli: C.R.A. e R.A.
“La manifestazione di Circo Massimo è aperta a tutti gli agricoltori, anche a quelli di gruppi che hanno avanzato critiche nei nostri confronti – ha dichiarato Danilo Calvani che ha poi aggiunto – I problemi della categoria sono gli stessi per tutti.
Il leader del CRA, oltre a ribadire la disponibilità al dialogo con tutti gli altri gruppi in mobilitazione in questi giorni, ha voluto anche precisare che il suo gruppo prende le distanze da eventuali accostamenti a frange estremiste di manifestanti che dovessero infiltrarsi nelle loro riunioni pubbliche, così come non sono graditi partiti e sindacalisti per cui ha affermato quanto segue: “Non vogliamo in piazza infiltrati violenti né bandiere di partiti e sindacati”.
“Anche noi siamo disponibili a un dialogo per portare avanti le battaglie degli agricoltori ma giovedì non saremo in piazza per timori di infiltrazioni violente” – queste le parole di Salvatore Fais, rappresentante del gruppo “Riscatto Agricolo”. “Noi – ha aggiunto Fais – il 15 rimarremo al presidio“.