Apre le marcature Pasalic, De Ketelaere fa doppietta e conferma una forma strepitosa. Immobile entra nella ripresa e si procura il rigore che trasforma ma finsce 3 a 1 per i bergamaschi che salgono a più cinque dai biancocelesti
- articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Bergamo, 4 febbraio 2024 – L’Atalanta corre, gioca bene, chiude ogni varco, crea sempre superiorità in ogni parte del campo per oltre 70 minuti e trova tre gol meritati a discapito di una Lazio sempre in ritardo su ogni pallone e quando lo ha tra i piedi, si limita a palleggiare in orizzontale o ad alleggerire sul compagno più arretrato, senza quasi mai verticalizzare e impensierire gli avversari che hanno gioco facile in questo modo.
Nella gara di oggi, due volte che i biancocelesti hanno verticalizzato, hanno raccolto una potenziale azione da gol con Felipe Anderson al 1° minuto di gioco e trovato un rigore all’83°che poi, è stato trasformato da Immobile entrato nella ripresa al 64°. Troppo poco per chi vuole ambire ai piani alti della classifica.
L’atalanta ha tirato 19 volte in porta contro 7 della Lazio e trovato lo specchio del rettangolo delineato dai pali, 5 volte, mentre la Lazio solo una volta ha centrato il target (vedi rigore segnato da Immobile).
Così come i calci d’angolo che sono stati 6 a 1 per i bergamaschi a dimostrazione di una tendenza all’attacco maggiore dei nerazzurri rispetto ai biancocelesti.
Quest’anno la Lazio non riesce a segnare e la manovra, il fraseggio insistente senza quasi mai provare a verticalizzare con continuità per tentare di penetrare le maglie avversarie, uniti spesso a cali di concentrazione, relegano i biancocelesti in una posizione in classifica non conforme a quella che dovrebbe essere per l’organico che ha.
Qualche rinforzo nel mercato invernale, certamente, avrebbe fatto comodo ma è l’organico attuale che non gira come dovrebbe. Il gioco brillante che si è visto a sprazzi, determina che la squadra ha delle buone qualità e forse quello che che manca è uno “switch” mentale, un cambio di pensiero che all’inizio, poteva anche essere frutto di un’illusione determinata dal secondo posto ottenuto lo scorso anno ma poi, ha dimostrato essersi radicato nei ragazzi di Mister Sarri da cui faticano ad uscire.
Abbiamo sentito più volte il tecnico parlare di qualcosa che non va da un punto di vista mentale.
Ed ora, in mezzo al campionato, dove c’è una gara da recuperare per la partecipazione alla Final Four di Supercoppa Italiana giocata dalla Lazio in Arabia, arriveranno altri impegni infrasettimanali, gli ottavi di finale di Champions League e le semifinali di Coppa Italia.
Saranno in grado i ragazzi di Mister Sarri di far fronte a tutti questi impegni con dignità, umiltà per evitare brutte figuracce che potrebbero buttare al vento quanto di buono maturato lo scorso anno e ritrovarsi a fine stagione con un pugno di “mosche” in mano, fuori da tutto?
Le risposte le avremo presto…
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
GASPERINI – “Noi vogliamo crescere, la squadra attraversa un ottimo momento. Sta crescendo tanto dall’inizio dell’anno, sia come squadra che individualmente. Abbiamo ancora margini, possiamo ripulire un po’ di cose, ma aver vinto così contro la Lazio ci dà forza ed entusiasmo. Pensiamo di essere sulla strada giusta. Se batti questo tipo di squadre hai di diritto l’autorizzazione a giocare per le posizioni alte di classifica. Nel girone d’andata eravamo andati vicini a battere una big, abbiamo perso partite nei minuti finali e c’era rimasto un po’ di rammarico. Adesso siamo partiti bene, abbiamo messo a posto anche la differenza reti rispetto all’andata. Nel girone d’andata abbiamo avuto qualche difficoltà nel disimpegno in alcune partite. Ormai tante squadre pressano alto, rischi di perdere palla in modo pericoloso e ci stiamo lavorando su queste uscite: l’alternativa è palla lunga, mentre oggi siamo stati bravi. Abbiamo preparato un po’ di uscite con gli esterni ed è andata spesso bene“.
“Ci mette tanto del suo – ha spiegato il tecnico nerazzurro parlando di De Ketelaere -. In campo ci va lui e fa di queste prestazioni: ha trovato un ambiente dove sta bene, ha preso fiducia in modo esponenziale. Anche sui rigori, senza Koop e Muriel, stamattina ha detto «se c’è un rigore lo tiro io». Prova le giocate anche non semplici, gioca con grande sicurezza, perde pochi palloni e gli ho visto reggere anche fisicamente alcuni contrasti. Che poi fosse un giocatore di qualità era risaputo. Scommessa vinta? No, perché nel calcio si va sempre avanti, ma lui sta facendo cose importanti a parte i gol. I suoi compagni hanno trovato grande fiducia in lui e questo è il complimento migliore che potesse fare: si sente la squadra addosso”.
SARRI – “Cosa è successo? E’ successo che abbiamo trovato l’Atalanta che in questo momento è una squadra in piena salute fisica e mentale. Sono difficili da affrontare per tecnica, atteggiamento e fisicità. Noi nel primo tempo abbiamo fatto fatica a uscire, nel secondo tempo abbiamo fatto forse meglio costruendo qualcosa ma al computo della partita hanno meritato. Il campionato è lungo, questi sono risultati che hanno la loro valenza ma se l’Atalanta continua cosi per altri 3 mesi è giusto che ci vada l’Atalanta in Champions. Oggi ho visto una squadra che ha fatto fatica a uscire dalla pressione avversaria. A noi lo step di rompere la pressione non è riuscito per almeno 60 minuti: dispiace non aver fatto il 3-2 perché almeno ci rimetteva in parità negli scontri diretti. Quando io parlo di cilindrata non parlo solo di quella fisica anche se è importante. Si parla di cilindrata tecnica e mentale. Noi a volte siamo mancati in uno di questi tre aspetti non tanto a livello di numeri però poi vedi squadre che quando si muovo anche se lo fanno di meno lo fanno a intensità diversa. Mercato? Non mi intendo di mercato, non è mio compito, mi adeguo. Io devo pensare alla squadra non di mercato“.
Il tabellino della gara
Assist: 16° p.t. Scalvini
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