Mister Tudor ripropone Zaccagni nella ripresa e la Lazio acquista più dinamicità e pericolosità, fino al gol che vale i tre punti
- articolo di Massimo Catalucci
L’Hellas Verona di Mister Baroni si sapeva che sarebbe stata difficile da superare ma ieri la Lazio è stata brava a lavorare a i fianchi l’avversario, che è riuscito a contenere per tutto il primo tempo gli attacchi della squadra capitolina, chiudendo ogni linea di gioco, anche se qualche occasione i biancocelesti l’hanno avuta nella prima parte di gara.
Era prevedibile che lo sforzo fatto dai veronesi per contenere i capitolini non sarebbe potuto durare a lungo e così, nella seconda frazione di gioco, la Lazio ha messo alle corde l’Hellas Verona.
Azzeccati i cambi di Mister Tudor nella ripresa. Si vede che il tecnico biancoceleste sta cercando di trovare in ogni gara la formula migliore per far giocare la squadra secondo la sua filosofia di gioco del calcio, certamente, proiettato ad attaccare più che a difendere, anche se quest’ultimo aspetto ha la sua importanza in alcune fasi della gara.
La Lazio nel secondo tempo va vicina al gol in più occasioni, prendendo anche due legni: traversa su tiro di Felipe Anderson con un tiro da fuori area e con Pedro che colpisce il palo, calciando la sfera da fermo per una punizione assegnata dall’arbitro al limite dell’area avversaria sul fronte di attacco destro laziale.
Una Lazio dinamica, impegnata, concentrata, quella che si sta vedendo dal dopo Maurizio Sarri. Quest’ultimo, evidentemente, aveva compreso che c’era qualcosa che non andava nel gruppo e, saggiamente, si è fatto da parte lasciando il posto al nuovo arrivato, Tudor, appunto.
La Lazio dal 16 marzo scorso, in attesa che arrivasse il nuovo tecnico, fu guidata per una settimana dal secondo di Mister Sarri e, a Frosinone, vinse subito in trasferta per 3 a 2. Già questo, forse, confermava la scelta giusta di lasciare la Lazio, da parte del tecnico toscano per dare uno scossone all’ambiente. Si sa che quando le cose non vanno, seppur il gruppo ha le sue colpe, si opta sempre per l’esonero del tecnico anche se in questo caso Sarri ha giocato d’anticipo.
Altre conferme sono arrivate tra campionato e semifinale di coppa Italia, anche se quest’ultima, nelle due gare previste ha dato ragione alla Juve (Juve-Lazio 2-0 / Lazio-Juve 2-1) che è approdata alla finale. Nella Lazio il cambio di marcia, comunque, c’è stato con l’arrivo del nuovo tecnico.
Nelle ultime 6 gare di campionato, la Lazio ha raccolto 12 punti su 18. Un buon ruolino di marcia considerando che la squadra diretta da Mister Tudor si può definire ancora in uno stato di “Work in progress”.
Ma tutto lascia ben sperare per il futuro. Il traguardo per quest’anno è arrivare almeno a piazzarsi in una posizione della classifica che permetta ai biancocelesti di partecipare ad una competizione europea nella prossima stagione. Ed ora, con gli ultimi risultati sembra essere tornato l’ottimismo in tal senso, anche se si deve sperare in qualche passo falso di chi precede la Lazio in campionato e sempre considerando che i capitolini le loro gare da qui alla fine del torneo, le devono vincere tutte.
Inoltre, in mezzo a queste ultime gare c’è l’Inter da incontrare a Milano. E’ vero che un certo appagamento i nerazzurri neocampioni d’Italia lo dovrebbero avere ma stiamo sempre parlando di una squadra che quest’anno ha creato il vuoto dietro di sé, per cui non crediamo giocherà in modo blando. Molto dipenderà dalla Lazio come approccerà la gara…Comunque, ora pensiamo al prossimo match contro il Monza in trasferta poi, si vedrà.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
TUDOR – “Sapevo che sarebbe stato un impegno difficile, abbiamo avuto la giusta mentalità, i ragazzi hanno concesso il minimo e sono stati sempre sul pezzo”. E la rosa si scopre più lunga di quanto si pensasse: “Zaccagni ci è mancato tantissimo, Pedro stasera sembravo quello di Barcellona”. E su Luis Alberto: “La sua qualità è determinante”.
“Quinto posto? Dobbiamo fare più punti possibile sperando gli altri non li facciano. Non conta programmare, bisogna pensare partita dopo partita. Non vinci se pensi di vincere, ma preparando quello che serve fare”. Tudor non si fa illusioni sulla zona Champions, ma si gode la vittoria contro il suo vecchio Verona: “Sapevo sarebbe stata una partita difficile e pericolosa, serviva avere la giusta mentalità e non sbagliare nulla, con l’Atalanta avevano rimontato due gol”. Atteggiamento, ma anche gioco e ambizione: “La nostra qualità è uscita quando loro si sono stancati nella ripresa, bisognava essere attenti su calci piazzati e contropiedi, se avessimo preso gol sarebbe stato difficile ribaltare. Siamo stati sul pezzo e abbiamo concesso il minimo”.
“Abbiamo rischiato mettendo Zaccagni e Felipe sulle fasce, stavamo pressando bene e serviva ancora più qualità. Una volta in vantaggio, Hysaj ci ha dato più equilibrio. Luis Alberto lo vedo sempre concentrato in allenamento, gli piace il calcio e sentirsi protagonista, ama questa nostra fluidità di gioco che gli permette di spostarsi dove vuole. Negli ultimi 25 metri la sua qualità per noi è determinante. Se resta? Chiedetelo a lui, io provo a essere onesto e penso a tutta la squadra. Sopra a tutti c’è la società, ognuno deve rispettare le scelte degli altri”. Ma la squadra può contare su tanti giocatori di qualità: “Pedro a sprazzi è stato quello di Barcellona, è entrato bene, è un grande professionista da avere nello spogliatoio. Zaccagni ci ha dato subito una mano. Tutti sono vogliosi e si allenano divertendosi con questo calcio, ho fatto loro i complimenti l’altro giorno perché è un piacere allenarli. Questa vittoria la sento molto, è la più bella di tutte”.
BARONI – “Abbiamo commesso errori individuali, come nell’azione del gol. Le occasioni più importanti sono nate da alcune disattenzioni che non puoi concedere a una Lazio che ha pulizia nel passaggio. Difficile poi recuperarla, peccato perché la squadra ha fatto una buona partita. Siamo andati aggressivi, togliendo loro iniziativa.”
“Potevamo essere più lucidi, ma la squadra è viva. Con un po’ più di attenzione, potevamo portare a casa il risultato. Ora arriva il momento più difficile. Dobbiamo fare prestazioni sia individuali che di squadra, togliendo disattenzioni che non ci possiamo permettere. Abbiamo cercato di togliere il palleggi alla Lazio e abbiamo fatto bene in questo, poi però dispiace perché certe occasioni nascono da palloni persi da noi. La squadra c’è, dobbiamo pensare al lavoro e a preparare le prossime gare. Gol? È una palla in uscita, che potevamo gestire come altre. Questo è un errore che non possiamo commettere, la Lazio ha qualità per sfruttare queste situazioni. Eravamo anche un po’ aperti, perché cercavamo di gestire la palla. Non possiamo perdere identità e avere timore. Ci sta prendere gol, non puoi sbagliare e devi fare una partita dove non lasci niente da questo punto di vista”.
Il tabellino della gara
LAZIO-HELLAS VERONA 1-0
LAZIO (3-4-2-1): Mandas; Patric, Romagnoli, Casale (dal 60° Pedro); Isaksen (dal 60° Zaccagni), Guendouzi, Kamada, Marusic; Felipe Anderson (dall’87° Vecino), Luis Alberto (dal 76° Hysaj); Castellanos (dall’87° Immobile).
All.: Tudor
VERONA (4-2-3-1): Montipò; Tchatchoua (dal 78° Centoze), Coppola, Magnani, Cabal; Folorunsho (dall’86° Henry), Serdar; Mitrovic (dal 60° Duda), Swiderski (dal 60° Suslov), Lazovic (dal 78° Bonazzoli); Noslin.
All.: Baroni
Marcatori: 72° Zaccagni (L)
Ammoniti: Romagnoli (L), Casale (L), Luis Alberto (L), Zaccagni (L); Duda (V), Cabal (V), Coppola (V), Noslin (V)
Arbitro: Massa
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