“La notizia della donna lucchese che ha partorito un figlio a più di 63 anni di età ci fa capire come l’ovodonazione sia una procedura estremamente efficace, in grado di dare il successo anche a donne che hanno avuto fallimenti con le tecniche di Procreazione medicalmente assistita tradizionali”. Così Ermanno Greco, professore di Ginecologia e Ostetricia all’Università UniCamillus di Roma e Presidente della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.), commenta il caso della donna che ha partorito un figlio a 63 anni all’Ospedale “Versilia” a Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, dopo aver praticato per due volte la fecondazione in vitro a Kiev, in Ucraina.
“Si tratta di una tecnica che è possibile anche in Italia, ma vi è una raccomandazione importante da tenere presente e che è valida per tutte le tecniche Pma, ovvero si sconsiglia l’utilizzazione di tali metodologie in donne con età superiore ai 50 anni e ciò per via di un considerevole aumento del rischio ostetrico, quindi della salute sia della donna sia del nascituro” conclude Greco.
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