“In occasione del Meeting di Rimini si è parlato diffusamente di agricoltura, offrendo un’opportunità utile per riflettere sullo stato attuale del nostro settore primario. In tal senso, riteniamo doveroso ricordare alle istituzioni competenti che l’agricoltura italiana non si esaurisce nei numeri dell’export, ma vive soprattutto del lavoro quotidiano di migliaia di piccole e medie imprese agricole, troppo spesso dimenticate nelle agende politiche.” Lo dichiara in una nota Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro. “Molte di queste realtà non sono orientate ai mercati internazionali, ma rappresentano un presidio fondamentale per il territorio, la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale. Tuttavia, per queste aziende le difficoltà restano le stesse da anni: scarsità di infrastrutture idriche, mancanza di opere pubbliche adeguate – con un gap preoccupante soprattutto nel Mezzogiorno – e un sistema assicurativo inefficace, che non garantisce una continuità di reddito in caso di calamità o eventi climatici avversi. Per questo – conclude Tiso – serve un cambio di passo da parte del governo Meloni e del Ministero dell’Agricoltura. Non bastano le dichiarazioni d’intenti: occorrono misure urgenti, strutturali e concrete per sostenere davvero chi ogni giorno lavora la terra, al di là dei riflettori dell’export.”
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