“Gli effetti della crisi russo ucraina sull’economia del Paese potrebbero rivelarsi drammatici. Secondo l’Istat, l’evoluzione del conflitto e l’impatto delle sanzioni decise dai Paesi occidentali generano elevate incertezze, a partire dal caro energia che causerà una flessione del Pil pari allo 0,7%. In tale contesto, preoccupano i riflessi sul nostro sistema industriale, in particolare sulle imprese energivore come le acciaierie e il relativo impatto sull’occupazione considerato che, secondo il Presidente di Confindustria Bonomi, in assenza di interventi radicali rischiamo fino a 400 milioni di ore di cassa integrazione. Non è pensabile affrontare una tempesta perfetta di tale portata con gli strumenti e le risorse del passato. Occorre, pertanto, rivedere le strategie in materia di politica energetica, puntando alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Urge, inoltre, una revisione del Pnrr al fine di finanziare in maniera massiccia politiche attive del lavoro e progetti di formazione, unitamente a misure dirette a sostenere la ricerca e l’innovazione nella prospettiva di supportare il processo verso la transizione energetica”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati Istat relativi agli effetti della crisi russo-ucraina sull’economia del Paese.
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