Oggi, in occasione della Festa del Papà, il Movimento pacifista del padri separati ha organizzato dalle 17 alle 19 davanti alla sede della Rai in viale Mazzini un sit in di protesta con striscioni, magliette (NO BAVAGLIO AI PADRI SEPARATI) per protestare contro la censura della Rai alle manifestazioni dei padri.
“Sono 15 anni che non c’è neppure un minuto di riprese del Daddy’s Pride che è l’unica marcia dei padri separati che rivendica il diritto dei figli di amare due genitori e quattro nonni – dichiara Giorgio Ceccarelli, presidente dell’associazione Figli Negati.
Una marcia realizzata a Roma, Vienna, Parigi, Berlino, Ginevra, Berna, Praga e Bratislava nel silenzio totale del servizio pubblico. Questa censura-discriminazione ricorda l’apartheid tra bianchi e neri”.
La voce dei padri separati italiani – affermano gli organizzatori – e’ imbavagliata contro i principi dell’art.3 della Costituzione e contro i principi istituzionali della par condicio e delle pari opportunità. Una manifestazione ripresa in diretta da Radio Network Italia. Nella giornata.
Il movimento ha chiesto un incontro con i vertici della Rai per consentire il contraddittorio in tema di separazioni. Alla Rai – secondo gli organizzatori – hanno libero accesso le donne, le femministe, i gay, le lesbiche e tutti i componenti dell Lgbt: “Solo ai padri separati sono impediti gli spazi democratici del servizio pubblico”.
Sabato scorso, infatti, e’ stata censurata la venticinquesima marcia del Daddy’s Pride.
Il colpo finale è stata la scelta assurda di mettere il film “Altri Padri” ,coprodotto dalla Rai e dalla Regione Lazio, il prossimo 23 marzo alle 00.30 di notte. Visto l’orario non lo vedrà nessuno o quasi dei 5 milioni di padri separati perché nessuno di loro potrà stare sveglio fino alle due di notte.
Chiediamo la messa in onda in prima serata alle 21.30 e un dibattito sui contenuti importantissimi del film.