Svaniscono i fievoli sogni di un possibile piazzamento Champions per la Lazio che ora dovrà confermare l’Europa League vincendo o pareggiando contro il Sassuolo già retrocesso in B
- articolo di Massimo Catalucci
La Lazio gioca una buona gara a Milano contro l’Inter già laureatasi campione d’Italia prima del match di San Siro di ieri, ma pur essendo andati in vantaggio nel primo tempo, e avendo avuto qualche possibilità di chiuderla nel secondo, i biancocelesti si sono fatti recuperare, come accaduto troppe volte in questa stagione, per una disattenzione nella propria area di rigore nei secondi finali della partita.
Certo, non è il caso di recriminare più di tanto in questa gara, dove davanti ai biancocelesti c’era la squadra più in forma d’Europa in questo momento (anche se non è arrivata alla finale di Champions).
Come c’è da dire che ieri, Provedel, rientrato di diritto tra i pali della porta laziale, ha fatto più di un intervento magistrale per evitare che la sfera finisse in rete in diverse occasioni.
La Lazio è comunque in Europa il prossimo anno e a scanso di “colpi di sole” che per il caldo che comincia a farsi sentire, dovessero incocciare i ragazzi di Mister Tudor, contro il Sassuolo già retrocesso in Serie B, domenica prossima sarà sufficiente un punto ai biancocelesti per avere la certezza di partecipare alla seconda coppa europea in ordine di importanza.
Purtroppo, le fievoli possibilità di partecipare il prossimo anno alla Champions League, si sono spente del tutto ieri sul colpo di testa dell’interista Dumfries all’87°.
La Lazio si è svegliata tardi, diciamo con l’arrivo di Tudor. E’ evidente a tutti che quest’anno i problemi sono iniziati già nelle prime battute di campionato, quando i biancocelesti, dopo il bellissimo ed inaspettato piazzamento al secondo posto dello scorso anno, sono ripartiti, forse, con “troppa presunzione” o forse, “troppa superficialità” e hanno inanellato una serie di gare negative lasciando punti con squadre più che alla loro portata e con le quali non avrebbero dovuto aver problema a vincere…invece, sappiamo come è andata.
E questo trend negativo, purtroppo, si è manifestato in modo costante e continuativo per tutta la stagione, fino a quando Mister Sarri ha capito che per il bene della Lazio, visto anche che i suoi ragazzi non lo seguivano più, sarebbe stato meglio lasciare, prima che si cadesse sempre più in basso senza avere nessuna possibilità di rientrare nel giro europeo quest’anno.
Si veda il Napoli che fine ha fatto. Lo scorso hanno vinse lo scudetto con un enorme distacco dalla seconda classificata…la Lazio, appunto, e quest’anno è fuori dai giochi europei. Deprimente è dir poco.
Ma questo è quello che capita alle squadre di Serie A da Firenze in giù: hanno un’annata esaltante e l’anno immediatamente successivo ripiombano nell’anonimato. Questione di mentalità e elevate disponibilità economiche? probabilmente!!!
Ma a parte scudetti e coppe europee varie, la Lazio quest’anno aveva tutte le carte in regola per arrivare, almeno quarta e qui, al di là dell’ex tecnico Sarri, molte responsabilità le hanno i giocatori che quest’anno sono scesi in campo in molte occasione con troppa superficialità, presunzione e assenza di umiltà.
Crediamo che non sia sufficiente fare un campionato buono per sentirsi dei vincenti ma ci si deve confermare negli anni successivi e quest’anno la Lazio avrebbe dovuto confermare almeno, un piazzamento in Champions.
Ora, si ripartirà con Tudor dall’inizio della stagione. Alcuni lasceranno la Capitale per approdare in altri lidi calcistici, su tutti Felipe Anderson che sente il richiamo della sua terra; altri arriveranno. Intanto, domenica prossima c’è il Sassuolo, per cui è imperativo chiudere con una vittoria (sarebbe sufficiente anche il pareggio) in casa davanti ai propri tifosi, confermando il piazzamento utile per partecipare il prossimo anno all’Europa League.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
S. INZAGHI – “È stata bellissima. È dal 22 aprile che festeggiamo, ci hanno fatto una festa incredibile. Quello che abbiamo visto è stato emozionante, penso che sia stata una cosa unica. Io avevo vinto uno Scudetto da calciatore, poi sono passati 24 anni e vincerlo da allenatore è stata una grande soddisfazione“.
“Voglio tranquillizzare i tifosi, ieri ero con Marotta, Ausilio e Baccin quando è uscito il comunicato. Per quel che mi riguarda posso solo che ringraziare Zhang, che mi ha sempre supportato e sopportato ed è stato di grandissimo aiuto. Di questioni tecniche è giusto che ne parli chi di dovere“.
“Dal 22 aprile ho mollato, mi sono gustato questi giorni e queste feste. Sono stato di più in famiglia con mia moglie, i miei figli e i miei genitori. Una volta che abbiamo raggiunto la vetta il pedale lo abbiamo mollato un po’ tutti“.
TUDOR – “Non c’è niente di perso, oggi c’è tanto di guadagnato. Faccio i complimenti ai ragazzi che hanno fatto una grande gara. C’è un po’ di rammarico per non aver chiuso la gara ma venire qui e giocare contro questa squadra che gioca uno dei calci migliori d’Europa è tanta roba. I ragazzi l’hanno preparata bene e interpretata alla grande. Prendiamo questo punto con orgoglio“.
“I commenti individuali per me non sono coretti. I giocatori che ho vanno elogiati, Rovella oggi ha fatto bene perché non era facile considerando anche che ha giocato poco in questo ultimo periodo. Per giocare contro questa Inter devi pedalare e quando hai la palla devi essere lucido. Lui ha questa bravura, deve e può crescere sotto tutti i punti di vista. Stiamo lavorando molto anche in palestra in questi due mesi, poi vedremo. Sono i giocatori a decidere dove vogliono arrivare, se uno è forte è forte“.
“La rivalità è bella, mi piace, ma ci sono 38 giornate, così si fanno le classifiche. Il derby dal punto di vista mentale e di peso conta un po’ di più. Accetto questa cosa, lo sapevo anche prima di arrivare“.
“Abbiamo preparato la gara puntando alla compattezza. Sono i più forti al mondo ad arrivare in porta in cinque secondi. Volevamo però essere anche aggressivi e i ragazzi l’hanno interpretata al meglio”.
“Cambi? Non ho rimpianti, non sono frustrato anzi sono felicissimo e orgoglioso. Giocatori alti? Quando finirà il campionato ci siederemo a tavolino. C’è ancora un’altra gara da giocare e dobbiamo vedere i risultati degli altri. Gila non ce la faceva più. Luis e Felipe sono entrati per tenere la palla. Normale che l’Inter è sotto e spinga, l’idea era di abbassare la loro pressione mantenendo la palla“.
Il tabellino della gara
INTER-LAZIO 1-1
INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Bastoni (dal 64° Carlos Augusto); Darmian (dal 64° Dumfries), Barella, Calhanoglu (dal 76° Sanchez), Mkhitaryan (dal 64° Frattesi), Dimarco (dal 76° Buchanan); Lautaro Martinez, Thuram.
All.: Inzaghi
LAZIO (3-4-2-1): Provedel; Patric, Casale, Gila (dal 78° Cataldi); Marusic, Vecino, Rovella (dal 66° Guendouzi), Pellegrini (dal 66° Hysaj); Kamada (dal 72° Felipe Anderson), Zaccagni (dal 72° Luis Alberto); Castellanos.
All.: Tudor
Marcatori: 87° Dumfries (I); 32° Kamada (L)
Ammoniti: Casale (L)
Arbitro: Sacchi
————————————————-
.