Veronica Ortolani (FdI): “Dobbiamo lavorare sui giovani e sulla loro educazione emotiva e sentimentale per aspirare ad avere una società futura più sana“
- articolo di Massimo Catalucci
Come ogni anno si rinnovano in questo periodo, tra novembre e dicembre, gli eventi per ricordare, innanzitutto, le tante, troppe vittime donne che hanno subito violenze da parte dei propri partner, ma anche per confrontarsi su un fenomeno sociale che coinvolge sempre più giovani, non solo coppie adulte.
Purtroppo, molte donne e alcune giovanissime, hanno pagato cara una relazione insana, frutto di un sistema che non riesce tutt’ora a frenare l’ondata, oseremmo dire, “schizofrenica” e criminale di molti uomini e molti giovani ragazzi. Il prezzo pagato da molte di loro è quello più alto che un essere umano possa pagare, la perdita della propria vita.
Ed anche ad Ardea, così come in tutto il mondo, in occasione della “International Day for the Elimination of Violence against Women – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, lunedì 25 novembre prossimo, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio comunale, l’Associazione di Promozione Sociale, Chiara e Francesco, ha organizzato presso la sala Consiliare “Sandro Pertini“, una conferenza pubblica su questo drammatico tema sociale (clicca qui per la locandina). Il faro della discussione sarà puntato sul perché non si riesce a debellare questo continuo abuso sulle donne e ancora una volta si genererà una “riflessione collettiva” sulle risposte utili a produrre azioni concrete, protratte a fermare questa incessante e ripetuta violenza sul genere femminile.
“Come donna sento forte il problema sociale che persiste nella nostra società e che coinvolge molte di noi che non riescono ad uscire fuori da una relazione tossica, mettendo a rischio, quotidianamente, la propria vita.” – ha affermato ai nostri microfoni il Consigliere comunale di Ardea, Veronica Ortolani (FdI).
“Certo, immaginare di annientare del tutto la violenza in generale – ha continuato il consigliere – è impresa impossibile. Il buono e il cattivo su questa terra esisteranno sempre, ma a noi rappresentati delle istituzioni corre l’obbligo di occuparci della questione proponendo soluzioni che possono contrastare tale tendenza criminale, per ridurla ai minimi termini”.
“Il grande lavoro di accoglienza, sostegno e orientamento che stanno facendo da anni le tante associazioni di volontariato dislocate sul territorio nazionale, nei confronti delle donne che subiscono violenze – ha proseguito Veronica Ortolani – va sostenuto con azioni di governo sempre più incisive che tutelano la donna sotto ogni profilo e la mettono nelle condizioni di sicurezza per non subire gli abusi e le violenze fisiche e psicologiche cui viene sottomessa da parte di alcuni uomini”.
In Italia sono stati istituiti molti centri operativi per accogliere le richieste di aiuto delle donne che subiscono violenze e sul sito web del Ministero della Salute (clicca qui), c’è una guida per capire cosa fare nel caso ci si trovi in una situazione di coercizione, di abuso psicologico e/o fisico.
“L’intento che dovremmo perseguire – ha concluso il Consigliere Ortolani – è quello innanzitutto di creare consapevolezza tra i giovani in merito a questo fenomeno sociale, concentrandosi sulla loro educazione emotiva e sentimentale, questo per quanto riguarda la prevenzione da eventuali forme istintive di violenza future; e nel contempo, creare sempre più spazi di accoglienza e gestione della donna che ha subito violenze, con programmi che le consentano, in primo luogo di uscire da un eventuale rapporto tossico e pericoloso in cui si trova e, in secondo luogo, dove poter ricostruirsi uno suo spazio sociale con la dignità che compete ad ogni essere umano“.