I legali dello Studio Associati Maior, composta dagli avvocati Pierlorenzo Catalano, Michele Sorrentino e Filippo castaldo cominciano: “Il Tribunale di Roma accoglie la richiesta della Procura: nessuna responsabilità penale per i genitori”
Il Tribunale di Roma ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico di due genitori, inizialmente indagati per occultamento di cadavere in relazione alla tragica perdita della propria figlia, deceduta in utero. La richiesta di archiviazione, avanzata dal Pubblico Ministero, è stata accolta con la formula “il fatto non costituisce reato”. Secondo quanto accertato, nella notte del 30 marzo 2024, la madre – in stato di gravidanza – ha subito un aborto spontaneo presso l’abitazione. Il feto, purtroppo già privo di vita, è stato espulso nel bagno, cadendo nella tazza del water. Il padre è intervenuto immediatamente per soccorrere la moglie, rimuovendo il corpo del feto e riponendolo nel congelatore, con l’intento – confermato anche dalla Procura – di conservarlo in vista di un’autopsia, ritenendo possibile una responsabilità medica nella gestione della gravidanza.
Comprensibilmente scosso dall’accaduto, il padre non ha subito comunicato agli operatori sanitari la circostanza della conservazione, ma ha comunque agito senza alcuna volontà di occultare il corpo o ostacolare accertamenti. Al contrario, la coppia si è rivolta tempestivamente all’ospedale, collaborando fin dal principio con i medici e le autorità. L’intera ricostruzione è stata confermata dagli accertamenti medico-legali, dalla documentazione sanitaria e dalle dichiarazioni trasparenti rese dai genitori. Il loro comportamento è stato riconosciuto come privo di qualsiasi rilevanza penale. A rappresentarli è stato lo Studio Associati Maior, che ha affrontato il caso con rigore giuridico, sensibilità e attenzione, anche grazie al supporto di un consulente medico-legale.
“Accogliamo con profonda soddisfazione la decisione del Tribunale, che conferma la piena correttezza della condotta dei nostri assistiti. È stata ristabilita una verità umana e giudiziaria: quella di due genitori travolti da un dolore devastante, che hanno agito con istinto, amore e disperazione. Continuiamo a difendere il diritto delle famiglie a essere comprese, tutelate e ascoltate, anche nei momenti più tragici della loro esistenza” – concludono i legali dello Studio.