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(MeridianaNotizie) Roma, 11 luglio 2013 – “Le imprese sono ridotte allo stremo: abbiamo perso 690mila posti di lavoro considerando tutta la filiera delle costruzioni e si stima che 50.000-80.000 persone, oggi in cassa integrazione, potrebbero non essere reintegrate”. A snocciolare i dati della crisi dell’edilizia è stato il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti durante l’assemblea annuale dei costruttori. Buzzetti ha ricordato che “11.200 imprese edili sono fallite, il 28-30% delle aziende non sono in condizioni di reggere un altro anno per mancanza di liquidità causata dai ritardati pagamenti”. D’altra parte le difficoltà del tessuto economico del Paese sono testimoniate dalla situazione dei costruttori edili. “Il mercato della casa è praticamente fermo: l’acquisto di nuove abitazioni da parte delle famiglie ha subito un crollo di 74 miliardi di euro rispetto a 6 anni fa” ha sottolineato Buzzetti: “L’Imu – ha aggiunto – ha contribuito in modo determinante a questa caduta.
E’ urgente rivedere in modo sostanziale l’Imu, che ha comportato un aumento del prelievo patrimoniale del 367% e contribuito a bloccare il mercato dell’affitto”. Sempre secondo Buzzetti i primi passi del governo vanno bene, ma non bastano: “è necessaria una terapia shock per salvarci dalla deindustrializzazione”, un “Piano Marshall per la ripresa”. Sarebbe utile pagare subito tutte le imprese, rivedere l’Imu e ridare credito a famiglie e imprenditori, fare ripartire l’edilizia popolare, rilanciare le infrastrutture e allentare il patto di stabilità per scuole, manutenzione e sicurezza. A partecipare all’Assemblea anche l’ex sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno che a margine dell’evento ha volto un invito al suo successore Marino affinché utilizzi quanto di positivo è stato fatto durante la sua carica. Chiediamo che i progetti che abbiamo elaborato nel Piano strategico di sviluppo non vengano gettati nel cestino aprioristicamente e con spirito di vendetta, ma che siano esaminati con attenzione.
Farne di nuovi adesso significherebbe aspettare altri anni prima di vederli realizzati e si rischia di non dare quell’impulso immediato che invece è atteso con urgenza. Tor Bella Monaca, la riqualificazione del Lungomare di Ostia e le altre realtà legate ai progetti del Piano Strategico sono fondamentali per dare sviluppo alla nostra città. Mi auguro che adesso che la sinistra ha in mano le redini del governo, capisca l’impatto negativo e devastante che ha prodotto l’opposizione ostruzionistica fatta negli anni passati”. “Le linee programmatiche di Marino – aggiunge Alemanno – sono molto povere e astratte, per le infrastrutture e la mobilità ci sono solo due pagine su 28, si ripetono cose ampiamente note senza nessuna prospettiva nuova, senza una cifra, senza segnali chiari su quelli che sono gli investimenti e le risorse necessarie. Mi auguro, perciò, che nel dibattito dei prossimi giorni il sindaco tiri fuori qualcosa di più perché queste sono tutto tranne che delle vere linee programmatiche, sono solo principi astratti senza nessuna logica di sviluppo per la città”. Presente anche l’assessore capitolino alle Periferie e lavori pubblici, Paolo Masini.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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