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L’arsenale potrebbe essere stato costruito per compensare le forze convenzionali, inferiori a quelle dei nemici storici come Israele.
(MeridianaNotizie) Roma, 23 agosto 2013 – L’arsenale chimico siriano sarebbe il più grande del Medio Oriente e il quarto al mondo. Una dotazione in grande stile tenuta rigorosamente top secret e dovuta in gran parte alla necessità di compensare forze convenzionali inferiori a quelle dei Paesi maggiormente armati, come il ‘nemico storico’ Israele. Si tratterebbe di una disponibilità fra le 500 e le mille tonnellate cubiche di “aggressivi chimici” la cui produzione sarebbe stata attuata in forma decentrata fra alcune aziende dislocate in tutto il Paese mentre, in caso di “massimo impegno”, lo sforzo produttivo di armi chimiche può arrivare a “poche centinaia di tonnellate annue”.
Quattro i siti produttivi su cui la Siria può contare: uno localizzato a nord di Damasco, uno nei pressi di Homs, uno ad Hama e uno in prossimità di Cerin. Il quadro emerge da una recente analisi di Rid, la Rivista Italiana Difesa, che però avverte: definire con certezza entità e qualità dell’arsenale chimico siriano non è semplice poiché le notizie certe e verificabili in merito scarseggiano. Insomma, il Paese è impenetrabile al controllo internazionale.
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