“Lavorare a questo film e’ stato come una sorta di terapia, e’ stata un’esperienza molto diversa dai miei film precedenti, ho avuto paura”. Scarlett Johansson, ultima diva presente in laguna, racconta la sua esperienza sul set
(MeridianaNotizie) Roma, 4 settembre 2013 – La stampa ha accolto con pochi applausi e qualche fischio la pellicola “Under the Skin” di Jonathan Glazer con Scarlett Johansson, in concorso alla Mostra del cinema. La diva americana veste i panni di un’aliena cacciatrice di esseri umani. Un ‘road movie’ contrassegnato da pochissimi dialoghi e da una narrazione algida. Un film freddo e recitato con distacco quasi vacuo dalla Johansson che fallisce nel tentativo di attribuire una patina fantascientifica al genere thriller. L’aliena Scarlett si incarna in una donna e attraversa la Scozia uccidendo uomini e osservando senza troppo interesse la vita degli umani. Quasi due ore di pellicola destinate a essere ricordate solo per le scene di nudo della bellissima Johansson.’Under the Skin’ di Jonathan Glazer con Scarlett Johansson, in concorso alla Mostra del Cinema, e’ tratto da ‘Sotto la pelle’ (Ed. Einaudi) di Michel Faber. La diva americana veste i panni di un’aliena cacciatrice di esseri umani Isserley sotto la cui pelle di ragazza attraente in realta’ si nasconde qualcosa di oscuro.
“Lavorare a questo film e’ stato come una sorta di terapia, e’ stata un’esperienza molto diversa dai miei film precedenti, ho avuto paura”. Scarlett Johansson, ultima diva presente in laguna, racconta la sua esperienza sul set di ‘Under the skin’ di Jonatan Glazer, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. L’attrice-musa di Woody Allen si presenta ai giornalisti, a differenza della pellicola, con lunghi capelli biondi e un maglioncino colorato, mentre nel film la vediamo con capelli scuri e corti e con vestito per lo piu’ scuri. Scarlett interpreta Isserley, un’aliena dalle sembianze umane che va a caccia di vittime. Col passare del tempo, pero’, cerchera’ di conoscere meglio il suo aspetto umano. Per lei un’amara sorpresa: scoprira’ che non potra’ mai entrare in contatto con la sua essenza femminile perche’ sotto la pelle, apparentemente umana, si nasconde qualcosa di oscuro. “Ho avuto paura – ribadisce l’attrice – ma mano a mano che giravamo sono riuscita a inquadrare meglio il mio personaggio. E’ stato difficile trovare una chiave di interpretazione perche’ Isserley non conosce nulla del mondo degli uomini e dunque non ha alcun preconcetto. Non volevamo che apparisse come un alieno canonico o che avesse delle movenze particolari – aggiunge – diciamo che si accende e si spegne a seconda delle circostanze”. Il film affronta “temi universali come l’amore, la morte e la vita – afferma il regista che per ‘Under the skin’ si e’ basato sull’omonimo romanzo dell’olandese Michel Faber. Cio’ che ha attratto il regista e’ stato il fatto di far “vedere il mondo attraverso gli occhi di un alieno che affronta un viaggio di risveglio: un essere che passa dallo stato di cosa a quello di una lei”. Un film di fantascienza che presenta un mix di generi. “Per certi versi e’ un classico – spiega la diva – per altri no: e’ stata un’esperienza interessante, non e’ un giallo, non e’ un horror e non ha morale. Mi piace non doverlo etichettare”.
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