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I manifestanti: “La giustizia e il suo ministero hanno bisogno di una vera riforma orientata verso una semplificazione delle procedure per velocizzare i tempi e di processo di digitalizzazione”
(MeridianaNotizie) Roma, 20 settembre 2013 – Lanciare un appello al ministro Cancellieri e bloccare il taglio delle 15 sedi distaccate perché “chiudere i tribunali non è una priorità”. Questi i principali obiettivi che hanno spinto Cgil, Cisl e Uil a organizzare una manifestazione di protesta davanti al ministero della Giustizia.
Si protesta contro la riforma della geografia giudiziaria, entrata in vigore dallo scorso 13 settembre e che si tradurrà in un arretramento dello Stato dal territorio. “Una riforma, secondo i manifestanti, che rischia di gettare da subito la Giustizia nel caos organizzativo. La giustizia e il suo ministero hanno bisogno di una vera riforma orientata verso una semplificazione delle procedure per velocizzare i tempi e soprattutto di un reale e mai decollato processo di digitalizzazione.”
Sono otto le sedi che in provincia di Roma chiuderanno i battenti, ma la situazione più calda si è presentata ad Ostia, dove oltre alle proteste, agli scioperi della fame e a una denuncia, il consiglio municipale ha votato all’unanimità una mozione contro la chiusura del “presidio della legalità”.
Il servizio di Teresa Ciliberto
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