Secondo quanto sostenuto dal pm l’imputato ha colpito con il proprio sfollagente senza ragione il 26enne Giacomo Capriotti, provocandogli diverse ferite alla schiena, al polso e alla testa
(MeridianaNotizie) Roma, 24 settembre 2013 – È stato rinviato a giudizio l’agente di polizia Alfio Paradiso accusato di lesioni personali aggravate dall’uso delle armi e dall’abuso di potere per aver colpito con il proprio manganello uno studente nel corso della manifestazione studentesca del 14 novembre del 2012, teatro di scontri tra i manifestanti e i poliziotti sul Lungotevere. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Roma. Il processo è stato fissato per il 9 luglio davanti dal giudice monocratico.
L’agente rinviato a giudizio e difeso dall’avvocato Salvatore Volpe, all’epoca era ispettore capo in servizio al commissariato Viminale. Secondo quanto sostenuto dal pm Luca Tescaroli, l’imputato ha colpito con il proprio sfollagente senza ragione il 26enne Giacomo Capriotti, costituitosi parte offesa, provocandogli diverse ferite alla schiena, al polso e alla testa.
A testimonianza di ciò, un video in cui è ripresa la scena dell’aggressione. Dalle immagini emergerebbe che il poliziotto avrebbe cercato di picchiare il ragazzo più volte nonostante un suo collega si fosse frapposto con il corpo per fermarlo. L’avvocato difensore spiega che secondo una “consulenza medico-legale le lesioni riportate dal manifestante sono incompatibili con un colpo di manganello. Al processo poi, dimostrerò come da un’analisi attenta del video emerga che il colpo di sfollagente non è andato a segno”
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