Se i posti alloggio negli studentati riescono a coprire a malapena il 2% del fabbisogno, a uno studente non rimane altra soluzione che mettersi nelle mani del mercato privato, in cui una stanza vicino l’università non si trova a meno di 400/500 euro al mese”.
(MeridianaNotizie) Roma, 10 ottobre 2013 – “Questa mattina gli studenti e le studentesse di Link Roma-sindacato universitario hanno occupato con un blitz la sede dell’assessorato alla Casa del Comune di Roma per denunciare la situazione in cui versano i migliaia di studenti fuori sede iscritti ai tre atenei romani e per esprimere netta contrarietà all’introduzione della Service Tax, una cui parte graverà sugli inquilini. A Roma gli studenti fuori sede sono più di 80.000, circa il 40% del total. I posti alloggio all’interno degli studentati pubblici lo scorso anno sono stati soltanto poco più di 1500, una cifra totalmente insufficiente rispetto alle reali esigenze della città e che costringe ogni anno gli studenti a rivolgersi al mercato privato degli affitti, mercato troppo spesso dominato dal nero, dalla speculazione e dall’assenza di tutele”. Lo comunica, in una nota, il Link Roma-Sindacato universitario.
“La condizione di chi ha scelto di venire a studiare a Roma – aggiunge il comunicato – sta diventando insostenibile. Non esiste nessun tipo di politica pubblica che tenga conto della condizione di chi deve affrontare tutti i costi che questa città impone, in termini di alloggio, trasporti e servizi, ma tutto è affidato al mercato privato. Si parla di studenti fuori sede solo in relazione all’enorme piaga degli affitti in nero, ma non è più sufficiente. Il problema più grave sono i costi che gli affitti privati hanno raggiunto, a cui il pubblico non riesce ad offrire un’alternativa per inadeguatezza delle risorse e delle politiche messe in atto: se i posti alloggio negli studentati riescono a coprire a malapena il 2% del fabbisogno, a uno studente non rimane altra soluzione che mettersi nelle mani del mercato privato, in cui una stanza vicino l’università non si trova a meno di 400/500 euro al mese”.
“L’introduzione della Service Tax – dichiara Diana Armento, coordinatrice di Link Roma – andrà a gravare ancora di più su chi oggi è costretto a ricorrere al mercato degli affitti, visto che una parte della nuova tassa sarà a carico degli inquilini. Un provvedimento totalmente iniquo, che peserà ancora di più su chi una casa di proprietà non ce l’ha e vive in affitto. Gli studenti fuori sede saranno i primi ad essere coinvolti, con un aumento delle spese da sostenere in una situazione che è già difficilissima. Per questo chiediamo alle istituzioni di questa città di opporsi all’introduzione della nuova tassa e di iniziare a mettere in atto una politica pubblica sull’abitare che tenga conto del numero e delle esigenze degli studenti fuori sede, troppo spesso ignorate negli anni passati: recuperare gli immobili pubblici e privati dismessi per realizzare nuovi studentati, intervenire sull’altissimo numero di appartamenti sfitti o invenduti che esistono nella città, combattere il nero e la speculazione che esiste nel mercato privato”.
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