Ogni anno si verificano in Italia (dati sulla popolazione del 2001) circa 196.000 ictus, di cui circa il 20% è costituito da recidive (39.000). L’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie
(MeridianaNotizie) Roma, 22 ottobre 2013 – La storia di Claudio è solo una dei 196mila casi di ictus che accadono in Italia ogni anno. La parola ictus deriva dal latino colpo, ed è un’ evento vascolare cerebrale patologico, con conseguente perturbazione acuta della funzionalità encefalica, focale o generalizzata. È la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, E causa il 10%-12% di tutti i decessi per anno, rappresenta la principale causa d’invalidità e la seconda causa di demenza.
Quando si verifica un ictus alcune cellule cerebrali vengono lesionate in modo reversibile, altre muoiono. Le cellule che non muoiono possono riprendere a funzionare. E su questo si basa il lavoro di Valerio Sarmati, dottore specializzato nella riabilitazione neuro cognitiva. Un lavoro di costante interazione con chi è stato colpito da ictus. Accanto al lavoro motorio ed ospedaliero ha affiancato infatti quello social, creando un gruppo su Facebook, “Ictus ed Emiplegia” nel quel vengono raccolte testimonianze e consigli di una comunità intera. Un gruppo virtuale che per oltre mille persone è diventato come una seconda famiglia, un rifugio sicuro. Come racconta Claudio Bottacchiari, paziente di Sarmati e amministratore del gruppo.
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