In particolare, è stato accertato che i clandestini, partiti dalla Grecia, dopo aver attraversato i Balcani, erano diretti in Croazia o in Ungheria. Da qui venivano poi condotti in gruppi di 7 – 15 persone, attraverso il confine italo-sloveno, con destinazione Milano o Brescia, città nelle quali avevano la propria base logistica gli indagati.
(MeridianaNotizie) Roma, 22 ottobre 2013 – Dalle prime ore del mattino i Finanzieri del Comando Provinciale di Trieste stanno dando esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. nei confronti un rumeno e 3 pakistani, nell’ambito di un’operazione denominata “KARAKORUM”, che ha permesso di far luce su un giro di immigrazione clandestina. Le investigazioni delle Fiamme Gialle del Gruppo di Trieste, sono scaturite, a seguito della verifica di un veicolo in entrata in Italia dalla Slovenia attraverso il confine. Nel mezzo, guidato da uno dei pakistani, vi erano dei clandestini diretti in territorio italiano. Un traffico vero e proprio che coinvolgeva via terra decine di migranti provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa.
In particolare, è stato accertato che i clandestini, partiti dalla Grecia, dopo aver attraversato i Balcani, erano diretti in Croazia o in Ungheria. Da qui venivano poi condotti in gruppi di 7 – 15 persone, attraverso il confine italo-sloveno, con destinazione Milano o Brescia, città nelle quali avevano la propria base logistica gli indagati. I clandestini, infatti, erano costretti dai arrestati ad attraversare nottetempo i boschi che delimitano il confine con la Slovenia senza viveri né abbigliamento adeguato. I più sfortunati, troppo deboli o senza i soldi necessari per affrontare il viaggio, venivano abbandonati nei boschi in balia degli eventi. In alcuni casi, solo il tempestivo intervento dei militari ha scongiurato che gli eventi volgessero al peggio.
Nei passaggi avvenuti utilizzando mezzi di fortuna, la situazione non era certo migliore: nei veicoli, spesso vecchissimi e fatiscenti, venivano, infatti, stipati più del doppio dei passeggeri previsti con grave pericolo per la vita dei clandestini e per la sicurezza stradale. Ogni transito fruttava agli arrestati circa 2.000 € a persona. Per ogni passaggio del confine venivano, quindi, incassati da un minimo di € 14.000 fino ad un massimo di € 30.000. I clandestini illecitamente introdotti in Italia e rintracciati dai militari della Guardia di Finanza nel periodo monitorato sono stati circa cento, di questi quasi una ventina hanno chiesto l’asilo politico.
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