La nostra economia non è più tra le prime otto del mondo. Meglio di noi la Russia fra cinque anni saremo undicesimi.
(MeridianaNotizie) Roma, 23 ottobre 2013 – Nel 1975 , Primo Ministro Aldo Moro, l’Italia era la sesta economia mondiale, ed entrava in quello che era il G6, ora sostituito dal G8. L’anno prossimo, 2014, l’Italia farà un altro turno di presidenza dell’Unione Europea e parteciperà al G8, ma non sarà più tra le prime 8 economie mondiali.
Il nostro Pil è sceso al nono posto, a sorpassarci è la Russia, che, dopo la Cina nel 2000 e il Brasile nel 2010, compie un nuovo salto in avanti. Le previsioni non sono migliori, in quanto si prevede che tra cinque anni il nostro Paese, continuando di questo passo, scivolerà all’undicesimo posto, scavalcata anche da Canada e India. Resta comunque discutibile la modalità utilizzata nell’inserire paesi in questo “club”. Molti dubbi suscita il fatto che venga tenuto fuori una paese come il Brasile, per includere paesi molto più piccoli, ma di sviluppo più antico.
I dati del Fondo Monetario Internazionale non lasciano dubbi. Il Pil della Russia, alla fine del 2013, sarà superiore a quello italiano di 50 miliardi di dollari, in altri termini 2.117 miliardi contro 2.068. Non è sorpreso lo storico Gianni Toniolo che afferma “i Paesi europei, uno dopo l’altro, saranno presto superati da economie emergenti con popolazioni più vaste e un livello di benessere degli abitanti più basso non parleranno con una voce sola, gli europei non saranno più ascoltati“. La Russia ha un numero di abitanti pari a due volte e mezzo quello italiano, beneficia del superciclo di rincari dei prezzi delle materie prime, essendo il primo esportatore al mondo di gas e il secondo di petrolio dopo l’Arabia Saudita.
Durante l’ultimo ventennio l’Italia “vanta” un record negativo dall’epoca dell’unità in poi, con tasso di crescita inferiore allo 0,5%, e l’economia è scivolata fuori dalle prime dieci del mondo. Avere un solido Pil è necessario per un Paese, in quanto è capace di attrarre investitori, riduce la dipendenza di sostegno da parte di altri Stati, e permette alle imprese economie di scala che permettono una proiezione all’estero.
Secondo il Fondo Monetario, dal 1980 la Cina è cresciuta 29 volte, l’India 9, gli U.S.A. 5,8, mentre l’Italia è rimasta in linea con altri paesi europei come Francia, Germania e Gran Bretagna. L’economia italiana negli ultimi 40 anni si è moltiplicata per quattro. Troppo poco.
Aurelio Ponzo
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