Sabato sarà la giornata della “trasgressione” per le donne dell’Arabia Saudita che sfideranno le autorità e il divieto di guidare. Sono ormai arrivate a quota 20mila, secondo gli organizzatori, le adesioni online alla “campagna 26 Ottobre”
(MeridianaNotizie) Roma, 24 ottobre 2013 – Arabia Saudita culla dell’Islam e dell’intolleranza. Una regime teocratico e repressivo quello della patria di Maometto al quale le loro bellissime donne si oppongono e lo fanno con un volante. Sabato sarà la giornata della “trasgressione” per le donne dell’Arabia Saudita che sfideranno le autorità e il divieto di guidare. Sono ormai arrivate a quota 20mila, secondo gli organizzatori, le adesioni online alla “campagna 26 Ottobre”. ”Tutti sostengono la campagna, giovani, anziani, ricchi, poveri, uomini e donne – ha sottolineato in dichiarazioni all’agenzia di stampa Dpa Hala Dossari, medico di Gedda, tra gli organizzatori della protesta. Gli organizzatori tendono a sottolinerare che non è un movimento femminista ma saudita, intendendo dire che è una azione volta alla tutela dei diritti dell’essere umano.
Donne saudite al volante – il regime reagisce : Il regime non si fa certo mancare l’occasione di far sentire la sua voce e mettere i bastoni fra le ruote alle sue cittadine “ribelli”. Secondo alcuni attivisti vengono bloccate connessioni Internet e cellulari. E si sarebbe anche arrivati a minacce di arresti per i familiari degli attivisti. ”Stanno facendo di tutto per metterci a tacere, ma non possono mettere a tacere un’intera società”, ha detto l’attivista Azizeh al-Yousef, citata dall’agenzia di stampa Dpa. ”Viviamo in un’epoca in cui ci sono donne che sono ministri, parlamentari, professoresse – ha detto in recenti dichiarazioni alla Dpa Eman al-Nafjan, attivista e co-fondatrice della campagna ’26 Ottobre’ – E’ imbarazzante il fatto che si debba organizzare una protesta e violare la legge per rivendicare un semplice diritto di metà della popolazione”.
Donne saudite al volante – la Shura Reagisce : Nel 2007 re Abdullah aveva sostenuto che il divieto per le donne di mettersi al volante derivasse da una ”decisione della società” e corrispondesse alla ”volontà del popolo”. Aveva quindi portato avanti un discorso legato alla realtà nazionale, collegandola a principi inesistenti della società. Nei giorni scorsi infatti il Consiglio della Shura – l’organo consultivo saudita che conta 30 deputate tra i suoi 150 membri – ha bocciato la richiesta di tre parlamentari di discutere la revoca del divieto di guida per le donne. Il messaggio che il popolo saudita manda ora alla famiglia reale e al mondo intero è lampante e coraggioso: i tempi sono cambiati.
Donne saudite al volante – I precedenti : La protesta di sabato prossimo non è senza precedenti. Nel novembre del 1990 una quarantina di donne, tutte con un lavoro nel settore pubblico, si erano messe alla guida per accendere i riflettori sulla loro condizione, ma allora la protesta non aveva avuto grande riscontro. Oggi è diverso. ”Abbiamo un’intera generazione che è cresciuta con Internet e che è abituata a vedere donne che ricoprono incarichi di rilievo sia nel settore pubblico che nel privato – ha osservato Fawziya al-Bakr, professoressa universitaria che partecipò alla mobilitazione del 1990 – E non c’è più la stessa opposizione degli anni Novanta”. Tra i sostenitori della campagna del 26 ottobre c’è anche il 25enne Mohammed al-Hamad, ingegnere di Riad che specifica concetti che a noi appaiono ovvi ma che per la società saudita non lo sono affatto. ”Ci sono più di 50 Paesi islamici in cui le donne possono guidare. Quelle società non sono state distrutte – ha commentato – Il fatto di guidare non va contro i principi dell’Islam”. Islam che è sinonimo di tolleranza si riempie dell’ignoranza dei ricchi capi di stato arabi che vogliono rendere i loro paesi bandiere di incivilita.
di Luisa Deiola
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