Dalle prime ore dell’alba gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma stanno eseguendo otto ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Roma nei confronti dei componenti di una vasta organizzazione criminale, dedita all’usura, alle estorsioni ed al riciclaggio di capitali.
(MeridianaNotizie) Roma 22 novembre 2013 – Gestiva tutto Vittorio Di Giangi, detto “Er Nasca”. Un giro di prestiti agevolati, se cosi si può dire, ad interessi da capogiro, che portava nelle casse dell’organizzazione anche 100mila euro a settimana. Di Giangi, secondo le indagini della squadra mobile di Roma coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia, controllava tutte le attività ed i movimenti di denaro, guardondosi ben dal comparire in prima persona. Secondo gli investigatori, l’uomo sarebbe arrivato a soggiogare, insieme alla sua famiglia, numerosi titolari di attività commerciali e imprenditoriali di Roma.
Intervista del capo della squadra mobile di Roma, Renato Cortese.
In anni di attività aveva raggiunto un tale grado di autorevolezza nel mondo criminale romano che soltanto il pronunciare il suo nome incuteva terrore nei cittadini. Ad aiutarlo in prima persona era la figlia Romina, la quale era la vera e propria “longa manus” del padre; era colei che coordinava e dirigeva le operazioni finanziarie realizzate dagli altri appartenenti all’organizzazione tra i quali vi erano anche altri pregiudicati romani ed un noto pittore della Capitale.
La Redazione
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