Il trolley contiene qualche capo di biancheria, abiti della giusta taglia, calzature, spazzolino e dentifricio, insieme ad informazioni ‘salvavita’: tutto il necessario per permettere a queste donne di non tornare indietro
(MeridianaNotizie) Roma, 7 marzo 2014 – Una valigia non per viaggiare, ma per fuggire e salvarsi dal proprio carnefice. È il regalo che l’Associazione Salvamamme dedica alle donne vittime di violenza o di stalking. Il progetto “Valigia di Salvataggio – Per non tornare indietro” è stato presentato nella sede della giunta regionale dal presidente dell’associazione, Maria Grazia Passeri.
“La valigia di Salvataggio vuole essere un aiuto concreto alle donne fuggite dalla violenza del compagno, marito, partner o alle vittime di stalking – ha spiegato Passeri – che per scappare non hanno avuto il tempo di prendere i loro effetti personali e che, magari, sono accampate da parenti, degenti in ospedale, costrette poi a rientrare per recuperare le proprie cose.”
Il trolley donato da Salvamamme contiene qualche capo di biancheria, abiti della giusta taglia, calzature, spazzolino e dentifricio, insieme ad informazioni ‘salvavita’: tutto il necessario per permettere a queste donne di non tornare indietro. Le valige saranno distribuite presso case di rifugio, studi legali, sedi di Polizia di Stato, ospedali e presso la sede dell’associazione, costruendo “una vera rete”. La prima sarà donata all’azienda ospedaliera S. Camillo Forlanini.
“Ogni 3 giorni una donna viene assassinata in Italia, – ha commentato il direttore generale dell’ospedale San Camillo, Aldo Morrone – ma questo numero lascia sostanzialmente indifferenti le istituzioni. È pur vero che abbiamo le leggi ma, al di là delle leggi, abbiamo bisogno di una cultura di accoglienza, non attraverso internet, ma guardando negli occhi chi ha voglia di raccontare, condividendo una pizza, regalando del tempo a chi si sente solo. Preferisco parlare di passioni condivise invece che di solidarietà istituzionale”.
Secondo Morrone non è facile per una donna andare al pronto soccorso e dire “sono stata picchiata selvaggiamente”. “Da noi al S. Camillo arrivano ogni anno 200mila persone, riuscire a capire chi non è scivolata dalla vasca non è facile”. Da qui l’appello a stanziare maggiori risorse per il contrasto alla violenza sulle donne e la presa in carico delle vittime, esortando il governo a “riconoscere alle donne i diritti fondamentali, innanzitutto quello alla cittadinanza”.
L’iniziativa coincide con l’approvazione in Consiglio Regionale di una nuova legge, la pl 33 sul contrasto alla violenza sulle donne. A rappresentare la Regione Lazio, i consiglieri Marta Bonafoni e Oscar Tortosa.
Servizio di Teresa Ciliberto
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