A Fassino è stata «contestata» la sua fede juventina, nonostante l’annuncio dal palco della ricostruzione del vecchio stadio Filadelfia, proprio all’interno del rudere del vecchio impianto «granata».
(MeridianaNotizie) Roma, 5 maggio 2014 – Un dito medio alzato ai tifosi Granata, lungo e inequivocabilmente di proprietà di Piero Fassino. Un gesto eclatante quello del sindaco di Torino Piero Fassino nel giorno della commemorazione di Superga. La polemica scoppia quando i tifosi del Toro hanno cominciato ad insultarlo nel rudere dello stadio Filadelfia. Le immagini sono tratte da un video pubblicato su youTube dal consigliere comunale 5 Stelle Vittorio Bertola.
L’attacco del Movimento 5 Stelle – il consigliere Vittorio Bertola : “Allo stadio Filadelfia, glorioso campo del Grande Torino che attende da vent’anni di essere ricostruito, la fondazione che si occupa del progetto ha invitato le autorità a intervenire. Arriva il sindaco Fassino, sale sul palco e comincia a vantarsi del suo contributo alla ricostruzione del Filadelfia, ma viene fischiato dai tifosi e costretto a smettere e a scendere dal palco. Nel video vedete quello che succede dopo… si è mai visto un sindaco accapigliarsi con i tifosi, prenderli a gestacci e provocarli?”
La replica di Fassino : Ho voluto ieri essere presente al Filadelfia su esplicito invito del presidente della Fondazione Filadelfia e l’ho fatto ben volentieri perché consapevole di quanto il Torino sia parte integrante della storia della Città. Un gesto peraltro apprezzato da molti presenti, tra cui storici cuori granata come Giampaolo Ormezzano e Gian Carlo Bonetto. Un ristretto gruppo di ultras ha invece ritenuto di aggredirmi e insultare me e la mia famiglia preventivamente, persino con lancio di pietre, cosa che ha provocato una mia istintiva e umana reazione, di cui naturalmente mi rammarico. So bene peraltro che quelle violente intemperanze non corrispondono ai sentimenti dei tantissimi tifosi che manifestano la loro fede granata con passione e generosità e verso i quali ho sempre avuto e ho il massimo rispetto. E qualunque mia reazione all’accerchiamento non era certamente rivolta a nessuno di questi veri tifosi. Per rispetto a loro e alla loro storia, al valore della giornata del 4 maggio ero lì e vi sono rimasto nonostante la violenta intimidazione. Questi episodi non devono farci dimenticare che la giornata di ieri era dedicata alla commemorazione del Grande Torino e all’avvio, finalmente della ricostruzione del Filadelfia, di cui questa Amministrazione e il Torino Fc, dopo tanti anni, sono primi protagonisti. Sono questi i valori che contano, mentre non sono in alcun modo tollerabili comportamenti intimidatori e aggressivi, terreni di coltura di violenze che – come si è visto a Roma – portano a tragedie”
Cristina Pantaleoni
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