Re Juan Carlos ha annunciato la sua abdicazione in un discorso agli spagnoli.
(MeridianaNotizie) Roma, 3 giugno 2014 – Nato a Roma il 5 gennaio 1938 da Giovanni di Borbone-Spagna, conte di Barcellona e terzogenito di Alfonso XIII di Spagna, e di Maria Mercedes di Borbone-Due Sicilie, fu chiamato Juan Carlos Alfonso Vittorio Maria de Borbón y Borbón-Dos Sicilias. Avendo rinunciato alla successione i due figli maggiori del re, nel 1948 Juan Carlos fu trasferito a Madridper essere educato in vista di un futuro ritorno della monarchia. Nel 1969 Francisco Franco, il quale, pur avendo ufficialmente restaurato la monarchia sin dal 1947, se ne era nominato reggente, indicò Juan Carlos come erede della corona spagnola.
Il peso politico di Juan Carlos aumentò nel 1973 quando Franco, i cui problemi di salute si aggravavano, lo nominò capo di stato supplente. Dopo la morte di Franco, il 22 novembre1975 fu incoronato Re di Spagna, ed il suo operato fu decisivo per approdare nel 1978 all’attuale costituzione democratica. Nel 1981 il sovrano si dimostrò deciso nello sventare ilcolpo di stato, organizzato da elementi della Guardia Civil e dell’esercito. È sposato con Sofia di Grecia. Da lei ha avuto tre figli, le infante Elena e Cristina e l’erede al trono Felipe, Principe delle Asturie.
Nel 1998 ebbe l’onore di essere il primo Capo di Stato straniero a leggere un discorso al Parlamento Italiano. Non volendo creare polemiche in patria, il 28 ottobre 2007 preferì non partecipare alla beatificazione di quasi 500 martiri della guerra civile spagnola. L’11 novembre sempre del 2007 ebbe una lite col presidente venezuelano Hugo Chávez il quale durante un vertice di Stato aveva accusato Josè Maria Aznar di essere “un fascista” (per il suo appoggio politico al golpe di Pedro Carmona Estanga contro lo stesso Chavez); Juan Carlos intervenne in favore del suo ex premier chiedendo al leader venezuelano di tacere. Il 2 giugno 2014, Mariano Rajoy annuncia la decisione di Juan Carlos di abdicare in favore del figlio Felipe.
“Una nuova generazione reclama giustamente di essere protagonista”, ha detto il re ricordando la crisi economica che ha colpito duramente il paese ma rivendicando con orgoglio tutto quello che la Spagna e’ stata in grado di fare. Il re ha ricordato “la trasformazione della Spagna” da lui stesso pilotata. “Desidero esprimere la mia gratitudine – ha aggiunto – al popolo spagnolo a tutte le persone che hanno incarnato il potere e le istituzioni dello stato durante il mio regno e a quantI mi hanno aiutato con generosità e lealtà a svolgere le mie funzioni”. “Guidato dalla convinzione di rendere un servizio agli spagnoli e una volta che mi sono ripreso sia fisicamente che nell’attività istituzionale – ha detto ancora il re – ho deciso di porre fine al mio regno e di abdicare al trono di Spagna. Felipe – ha aggiunto – incarna la stabilità e l’istituzione della monarchia, ha la maturità per regnare e aprire una nuova fase”. Re Juan Carlos, nel suo discorso di abdicazione trasmesso alla televisione, ha ringraziato la moglie Sofia “della quale non mi è mai mancato l’appoggio”. Felipe, ha aggiunto il sovrano, avrà “il pieno sostegno della moglie Letizia”.
Felipe diventerà re con il nome di Felipe VI. Per domani è stata convocata una riunione straordinaria del governo perché non esiste, nella Costituzione spagnola, una legge che specifichi i passi da fare per una abdicazione.
Nel suo messaggio istituzionale, il premier Mariano Rajoy ha elogiato il lavoro di Juan Carlos, per 39 anni capo dello Stato, come “un difensore infaticabile dei nostri interessi” e ha assicurato che il processo di abdicazione si svolgerà “in un contesto di stabilità istituzionale e come prova di maturità della nostra democrazia”. Il re Juan Carlos “lascia un’impagabile debito di gratitudine” a tutti gli spagnoli, ha detto il premier.
La Redazione
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