(MeridianaNotizie) Roma, 11 giugno 2014 – Aumento degli interventi per frattura di femore entro le 48 ore, diminuzione dei parti cesarei, riduzione di più di un punto percentuale della mortalità a 30 giorni per infarto, con relativo aumento dell’offerta di interventi di angioplastica primaria: sono gli esiti del monitoraggio gestito dal Dipartimento di Epidemiologia del Ssr del Lazio per il secondo semestre del 2013. Gli indicatori misurano il risultato degli interventi sanitari sulla base degli ‘obiettivi di salute’ che a giugno scorso sono stati consegnati ai direttori generali in carica, insieme agli ‘obiettivi di carattere economico-finanziario’, e sui quali l’operato di questi ultimi verrà valutato.
Ad illustrare, questa mattina in Regione, i primi risultati raggiunti dopo la fissazione degli obiettivi: il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il direttore del Dipartimento di Epidemiologia del SSR della regione Lazio Marina Davoli, il direttore della programmazione sanitaria regionale Flori Degrassi, il subcommissario della sanità del Lazio, Renato Botti e Alessio D’Amato coordinatore della Cabina di regia del Ssr. Nel dettaglio, la proporzione di fratture di femore operate entro le 48 ore è passato dal 16% del 2009 al 38% del primo semestre del 2013, fino al 45% nel secondo semestre del 2013. Tuttavia permane una grossa variabilità tra Asl di residenza, “da un massimo del 57% – e’ stato spiegato – ad un minimo del 12% registrato nella Asl di Frosinone”. L’offerta di interventi di angioplastica primaria negli infarti acuti del miocardio, nel Lazio è passata dal 16% del 2009 al 32% del primo semestre 2013 e 38% nel secondo semestre del 2013.
In questo caso si è osservata anche una riduzione della eterogeneità per popolazione, con una variazione per Aal di residenza nel 2013, con proporzioni che variano da un minimo del 27% ad un massimo del 42%. Infine, nella proporzione di parti cesarei primari si è osservata una diminuzione, partendo dal 34% del 2009 fino al 31% del primo semestre 2013 e 30% nel secondo semestre del 2013. Anche in questo caso si osserva una variabilità per Asl di residenza, con proporzioni che variano da un minimo del 25% ad un massimo del 36%. I dai indicati sono contenuti nella nuova versione del sistema P.Re.Val.E, che da oggi è attiva sulla home page del sito della Regione Lazio. Il dipartimento di Epidemiologia del Ssr ha infatti aggiornato il “Programma regionale di valutazione degli esiti degli interventi sanitari del Lazio”. Per Zingaretti “aver introdotto un nuovo sistema di valutazione del lavoro dei direttori generali, non più fondato solo sui risultati economici, ma sulla qualità delle cure sta portando a risultati importanti. Investire su processi di digitalizzazione e innovazione comporta un innalzamento della qualità delle prestazioni e, allo stesso tempo, la diminuzione della quantità di spesa pubblica e, attraverso il monitoraggio, si può raggiungere l’obiettivo di una omogeneizzazione territoriale dei servizi”.
“Questo è un bell’esempio di come i dati clinici e scientifici vengano usati per fare politica sanitaria e costruire un sistema di regole. Il fatto che vengano utilizzati per l’erogazione dei fondi e per la valutazione dei direttori generali è un sistema di coerenza che va rafforzato. Questo sistema di trasparenza e confronto è straordinario, perché limita l’autoreferenzialità. Qui ciascuno può vedersi e misurarsi, perché i numeri a volte dicono cose vere”, ha detto il subcommissario alla sanità della Regione, Renato Botti, a margine della presentazione degli indici sulle qualità delle prestazioni sanitarie nel Lazio. “Questo è un sistema che, se usato correttamente – ha concluso – porterà benefici a tutti, agli operatori e ai cittadini ed anche ad un confronto serio tra professionisti e manager della Regione”.
La Redazione
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