Il sistema di “risparmio” illecito di imposte e contributi escogitato dal sodalizio era fondato sulla “interposizione fittizia di manodopera”.
(MeridianaNotizie) Roma, 9 luglio 2014 – C’è anche il direttore di un ufficio postale tra le cinque persone arrestate nel Bresciano dalla guardia di Finanza di Chiari con le accuse di corruzione, associazione per delinquere, emissione ed utilizzo di fatture false. Il danno complessivo per l’erario, è stato quantificato in circa 10 milioni di euro, cagionato da fittizi rapporti di lavoro coperti da false fatturazioni per oltre 40 milioni di euro.
Nello specifico, attraverso le indagini condotte dai Finanzieri, nell’operazione denominata cash, è stata riscontrata una realtà fattuale completamente diversa dall’apparenza formale. È stata smascherata infatti la natura di “cartiera” di svariate società, esistenti esclusivamente “su carta” e deputate unicamente a “produrre carta”, oltreché ad assumere i lavoratori. Queste “cartiere”, schermi giuridici rivelatisi meri “contenitori” di operai, venivano strumentalmente utilizzate per la formale assunzione di maestranze, consentendo agli imprenditori effettivamente operanti sul mercato di avvalersi della manodopera fornite da queste finte società, con conseguente esonero da ogni forma di responsabilità e da ogni pendenza erariale (fiscale e previdenziale) connessa all’impiego dei dipendenti. La copertura documentale degli artificiosi rapporti economici veniva poi, sistematicamente, garantita da false fatturazioni incrociate.
Il danno complessivo per l’Erario, in termini di minor gettito, è stato quantificato in circa 10 milioni di euro, cagionato proprio da fittizi rapporti di lavoro coperti da false fatturazioni per oltre 40 milioni di euro
La Redazione
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