(MeridianaNotizie) Roma, 22 luglio 2014 – Una truffa legata all’ippica, grazie a società ‘schermo’ che avrebbero consentito di ottenere contributi pubblici, per svariati mln di euro, a soggetti non aventi diritto per debiti con l’Erario. E’ quanto delineato da un’inchiesta della guardia di finanza che sta eseguendo in Toscana, Campania, Lazio e Sicilia un sequestro preventivo di beni per 57 mln di euro. L’indagine, spiega la gdf, coinvolge “imprenditori impegnati nella gestione degli ippodromi di Firenze, Roma e Napoli”.
Le attività investigative hanno portato alla luce una maxi truffa realizzata attraverso l’aggiramento della norma entrata in vigore nel gennaio del 2008, con cui è stato disposto l’obbligo per gli Enti erogatori (tra i quali anche I’Unione Nazionale per l’Incremento delle Razze Equine – Unire) di verificare le posizioni debitorie dei soggetti beneficiari di contributi pubblici presso l’ente di riscossione Equitalia Spa, al fine di consentire l’accesso ai fondi solo a società che siano in regola con il pagamento delle imposte e dei contributi. L’articolato sistema fraudolento attuato dal gruppo operante nel settore ippico, era imperniato sulla creazione di una serie di società – dislocate su tutto il territorio nazionale – utilizzate come “schermo” per non fare apparire, nella procedura di assegnazione dei fondi pubblici, quei soggetti giuridici che nel tempo avevano accumulato cospicui debiti nei confronti dell’Erario. Con l’ausilio di questo meccanismo le società, riconducibili alle stesse persone denunciate, hanno gestito gli ippodromi più importanti del Paese per quasi un quinquennio nonostante la situazione di grave dissesto finanziario. Le somme indebitamente percepite sono state solo in minima parte utilizzate per la gestione degli ippodromi e lo sviluppo dell’attività ippica.
Servizio di Cristina Pantaleoni
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