Licenziamoli per giusta causa. Questo lo slogan che campeggia sullo striscione che apre il corteo Usb convocato per oggi 24 ottobre, per gridare a gran voce il loro dissenso all’abolizione dell’art 18 dello Statuto dei Lavoratori.
(MeridianaNotizie) Roma, 24 ottobre 2014 – Lo sciopero generale indetto per ha lo scopo di accendere i riflettori sul dramma del precariato, della disoccupazione endemica, (“si diffonde ormai come l’Ebola”) e la “distruzione delle certezze causata dalla cancellazione dell’articolo 18”. A parlare è Pier Paolo Leonardi, dell’esecutivo nazionale Usb. Ad aprire il corteo, partito da piazza dell’Esquilino, alcuni dei 1300 esuberi della compagnia aerea Meridiana. Il percorso si è snodato poi in via Cavour, largo Visconti Venosta, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, via Cesare Battisti per terminare in piazza SS. Apostoli.
“La disoccupazione non riguarda solo tanti giovani, ma anche centinaia di migliaia di lavoratori che vengono espulsi dalle fabbriche a causa della delocalizzazione. Lo sciopero di oggi è’ stato indetto contro le politiche economiche dettate dall’Ue e applicate dai Governi italiani senza grandi discostamenti, da Monti a Letta e ora da Renzi. Queste politiche – denuncia Leonardi – devastano il tessuto produttivo del Paese, perché distruggono i lavoratori senza tutelare i loro interessi. Così non si cresce, con i tagli pesanti alla sanità, alla scuola, dando fondi agli istituti privati a discapito delle strutture pubbliche. La riforma della Pa blocca ancora i contratti di 3 milioni e 200 mila dipendenti pubblici e gli stipendi rimangono fermi al 2007.
Non vogliamo la solita passeggiata, Non pensiamo che le manifestazioni siano sufficienti, noi abbiamo avuto il coraggio di indire uno sciopero generale”. Presente in piazza anche Micaela Quintavalle, leader del Movimento “Cambia-Menti M410”, che considera ormai “vecchio ed obsoleto” li sciopero come forma di protesta. “perché ci sono le fase di garanzia, ce ne vorrebbe uno h24 per essere valido, altrimenti continueremo ad avere 50 sciopero annui che danneggiano l’utenza, tolgono soldi ai lavoratori, ma non servono a nulla. Per questo non parteciperemo come Cambia-menti”.
Servizio di Cristina Pantaleoni
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