(Meridiananotizie) Roma, 08 maggio 2012 – Aids ed epatite C in Italia sono ancora un’emergenza. Se una persona su 180 nel mondo convive con l’Hiv per un totale di 34 milioni, in Italia si stima che siano circa 180 mila le persone contagiate e circa 40 mila quelle con Aids, anche se un sieropositivo su 4 non sa di esserlo. Le nuove infezioni in un anno sono circa quattromila, 11 ogni giorno e in molti casi l’infezione si lega a quella da Hcv, infatti circa il 30% delle persone con Hiv ha contratto anche il virus dell’epatite C. Questi i numeri emersi oggi durante il convegno ‘Hiv & Hcv: due storie parallele’, svoltosi all’Istituto Superiore di Sanità. Oggi l’Hiv non è più una malattia mortale, grazie a farmaci che la cronicizzano, se curata presto e bene, ma sono le comorbidità a rappresentare una sfida e una preoccupazione, come ha spiegato Stefano Vella, direttore del Dipartimento del Farmaco all’Istituto Superiore di Sanità.
Riguardo all’epatite C, una persona su 40 nel mondo convive con l’infezione cronica, mentre il 2-3% della popolazione italiana è venuto a contatto con il virus e circa un milione e 700 mila ne sono portatori cronici. Ogni anno si verificano circa mille nuovi casi di epatite C. Secondo l’Oms, questo virus causa il maggior numero di decessi tra le malattie infettive trasmissibili ed è la prima causa di trapianto di fegato al mondo, come ha illustrato Antonio Craxì, professore ordinario di Gastroenterologia all’Università di Palermo. La coinfezione può avvenire grazie al fatto che i due virus hanno vie simili di trasmissione. E nelle persone sieropositive il danno epatico progredisce più rapidamente, tanto che l’epatite C è diventata una delle principali cause di ospedalizzazione nei pazienti sieropositivi. Sebbene, quindi, le terapie antiretrovirali abbiano diminuito la mortalità da Hiv/Aids, i dati dimostrano che nel mondo un decesso su 7 in pazienti sieropositivi è causato dalla malattia epatica. L’industria e la comunità scientifica devono poter fornire risposte e soluzioni a problemi complessi. “La storia della lotta all’Hiv insegna che una partnership virtuosa tra pubblico e privato è l’unica strada per raggiungere risultati significativi, con nuove terapie tenendo conto del rapporto costo-efficacia, ha sottolineato Pierluigi Antonelli, vicepresidente Farmindustria e presidente e amministratore delegato MSD.
Il servizio di Antonella D’Angelo
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