(MeridianaNotizie) Roma, 13 maggio 2014 – «Va fermato tutto», dice Beppe Grillo parlando dell’Expo.«Adesso la magistratura si sta muovendo, secondo me, perchè sa che c’è una forza politica importante, forse la prima del Paese, che non gli va contro. Ecco perchè sono intervenuti dopo che siamo andati noi all’Expo», spiega il leader del M5S in conferenza stampa a Milano. «Abbiamo il commissario che commissaria il commissario: il commissario non si era accorto, quando siamo entrati con un pullman dentro al cantiere dell’Expo ho visto un campo di un milione di metri quadri con nulla, il nulla è quello, hanno trasformato un orto in un orto privato per trasformarlo in un orto pubblico». Grillo ha anche detto, tra l’altro, che «la situazione cambierà», «perché le elezioni le vinceremo, chi viene a investire qua non viene a far la spesa, lo fa con trasparenza, lo facciamo con le società per bene come siamo noi».
“Nessuna marcia indietro sull’Expo”. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, arriva a Milano per ribadire con forza la centralità dell’appuntamento dopo l’inchiesta sugli appalti e gli arresti: «Non ci lasceremo rubare il futuro dai ladri. Chi ruba va fermato ma non si fermano le opere, si fermano i ladri». E ancora: «Sono qui, a dispetto dei sondaggi – aggiunge – per dire che il governo farà la sua parte. Non bisogna mollare, bisogna vincere la sfida dell’Expo». Subito dopo, sempre a Milano, l’attacco di Grillo: «L’Expo è una grandissima putt… Noi daremo un giro di vite, altro che andare avanti».
Per il premier – che ha presieduto una riunione nella sede dell’Expo, assieme al presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, alla guida del team legale che affiancherà la società nella valutazione e nella gestione degli appalti – Expo «deve diventare fiore all’occhiello» del Paese, perché «se vinciamo la sfida dell’Expo facciamo l’Italia. Se ci tiriamo indietro – ha messo in guardia Renzi – magari non saremo l’Italietta, ma non saremmo più coerenti con i nostri valori. Milano è un punto di riferimento per l’intero Paese, grazie a tutti coloro che non mollano e ci credono. L’Expo è una strepitosa opportunità».
Nel percorrere a piedi il tratto di strada che lo separava dalla sede dell’incontro, Renzi si è imbattuto nei militanti del Lega che presiedono un gazebo in via Dante fermandosi a stringere loro la mano. Un gruppo di attivisti dei comitati per la casa a Milano, a poche decine di metri dalla sede dell’Expo ha protestato contro il premier. Il gruppo – in tutto una trentina di persone – si è avvicinato alle transenne, bloccato dagli agenti in tenuta anti-sommossa, e srotolato uno striscione con scritto `Sgomberiamo Renzi´. Stop sfratti sgomberi e pignoramenti´, si legge sui cartelli branditi. Sotto accusa la priorità data dal premier nella sua visita e la scelta «di metterci la faccia per ripulire dalla mafia come fossero tutti amici suoi, mentre in Parlamento si discute un job act che cancella ogni tipo di diritto sul lavoro». I contestatori hanno urlato frasi come “Expo è una truffa” ed esposto cartelli con la scritta “una solo grande opera, casa per tutti”.
La Redazione
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