(Meridiananotizie) Roma, 10 gennaio 2012 – Nell’ambito delle misure volte a fronteggiare la recrudescenza della criminalità organizzata e non che sta interessando la Capitale, un tassello rilevante è rappresentato dal contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, il cui business è forse la prima causa dell’escalation di violenza di questi ultimi tempi. I dispositivi di contrasto approntati nello scalo aeroportuale di Fiumicino dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma costituiscono da sempre un’efficace barriera ai tentativi di introduzione di droga in Italia. Nell’ultima settimana le Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino, con la preziosa collaborazione del personale dell’Agenzia delle Dogane operante nello scalo, hanno intercettato sette corrieri, tra cui quattro ragazze, che erano giunti nell’hub capitolino con ventitre chilogrammi di cocaina e quasi uno di shaboo, destinati a soddisfare la forte richiesta di “sballo” del mercato della Capitale. Muniti di visto turistico e confusi tra la folla dei turisti in arrivo, i trafficanti avevano affrontato i controlli doganali con apparente serenità, confidando nel fatto che i metodi di occultamento adoperati avrebbero facilmente ingannato i militari. La cocaina, infatti, era stata nascosta all’interno di doppifondi ricavati nelle valigie, in alcune barre metalliche perfettamente saldate all’intelaiatura di un trolley ovvero, grazie ad un complesso e delicato procedimento di liquefazione, impregnata nei capi di abbigliamento trasportati. Venti tavolette dello stesso stupefacente sono, poi, state rinvenute, alla vigilia della Befana, cucite in un’elegantissima calza di colore nero, impreziosita da merletti e paillettes. Lo shaboo era, invece, stato occultato, da un giovane e disinvolto filippino, nelle stecche estraibili di una valigia. Questa sostanza stupefacente, ottenuta sinteticamente, ha effetti maggiori rispetto alla cocaina ed all’eroina e, per il suo elevato principio attivo, è una delle droghe più costose in circolazione, arrivando a costare tra i 450 ed i 500 euro al grammo. L’arrivo in forze di corrieri è la riprova dell’attrattività, per i narcotrafficanti, della piazza capitolina, ritenuta in grado di assorbire rilevanti partite di droga con guadagni da capogiro per le organizzazioni criminali. I sette corrieri arrestati sono stati associati alle carceri di Roma e Civitavecchia e dovranno rispondere di traffico internazionale di stupefacenti. Il servizio di Teresa Ciliberto
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