(Meridiananotizie) Roma, 29 febbraio 2012 – Un innovativo modo di spillare la birra, Modular 20, brevettato da Carlsberg Italia, che permette di offrire al consumatore una pinta di qualità e di ridurre contemporaneamente l’impatto ambientale durante le fasi di infustamento, distribuzione e consumo presso il punto vendita. Modular 20 è stato presentato oggi presso il teatro centrale di via Celsa dall’Amministratore delegato di Carlsberg Italia, Alberto Frausin, il presidente Italian Climate Network, Veronica Caciagli, e il direttore generale di IEFE Bocconi, Fabio Iraldo. Secondo la tecnologia Carlsberg, la birra non è più contenuta nei tradizionali fusti di acciaio, ma in fusti in PET totalmente riciclabili, ideati e realizzati da Carlsberg Italia. Questi fusti permettono una spillatura senza CO2 aggiunta.
Inoltre, la birra contenuta nei fusti in PET non si spilla utilizzando bombole di CO2, come è stata prassi finora, ma «semplicemente» comprimendo con l’aria il fusto: la birra così spillata mantiene il livello naturale di anidride carbonica, rimanendo organoletticamente perfetta. Durante la presentazione odierna, è stato inoltre presentato uno studio comparativo realizzato dall’azienda in collaborazione con IEFE Bocconi, che ha messo a confronto la tecnologia di spillatura con i fusti in PET e con i fusti in acciaio dimostrando come la nuova soluzione risulti molto meno impattante. Secondo i dati emersi se tutto il mercato di Roma della birra alla spina (pari a circa 220.000 hl) adottasse il sistema del Modular20, in un solo anno si otterrebbe un risparmio di CO2 pari a: 9.576,600 Kg quantità di CO2 equivalente a quella assorbita da 383.064 alberi; quantità di CO2 uguale a quella assorbita da una superficie coltivata ad alberi pari a 326,8 volte quella di Piazza San Pietro. Solo nel 2011, i punti del canale Horeca della città di Roma che hanno già adottato la tecnologia Modular20 (pari a 4145,6 hl), hanno contribuito ad un risparmio di CO2 pari a 180.458 Kg; quantità di CO2 equivalente a quella assorbita da 7219 alberi; quantità di CO2 equivalente a quella assorbita da una superficie coltivata ad alberi pari a 6,2 volte quella di Piazza San Pietro; quantità di CO2 equivalente a quella assorbita da una superficie coltivata ad alberi pari a 0,4 volte quella della Città del Vaticano. «Si tratta di uno straordinario progetto – ha commentato l’assessore Visconti – in linea con le politiche di salvaguardia ambientale e che contribuisce alla riduzione Co2 atmosfera, piano al quale stiamo lavorando in adesione al Patto dei sindaci». Su scala nazionale si evidenzia un risparmio in: consumo totale di risorse (-44%), utilizzo totale di energia (-21%), potenziale di effetto serra (-28%), emissioni in atmosfera (-31%), potenziale di acidificazione (-11%), rifiuti generati (-19%), e rifiuti pericolosi generati (-47%).
Il servizio di Ileana Barone
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