Roma, Cinecittà Studios: ancora agitazione lavoratori contro scorporo imminente dell’azienda VIDEO

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(Meridiananotizie) Roma, 22 giugno 2012 – Bandiere, megafoni e tamburi per protestare contro lo scorporo di Cinecittà. I dipendenti degli Studios cinematografici tra i più conosciuti nel mondo scendono in piazza e inscenano un vero e proprio funerale, con tanto di bara portata a spalla e sacerdote per l’estrema unzione. Per salvare l’azienda che da oltre 70 anni rappresenta l’Italia e la cultura italiana all’estero da una privatizzazione che di fatto annienterebbe la sua funzione principale: fare cinema, convertendo gli studi di post produzione in un complesso turistico in piena regola. Ristoranti, alberghi e parcheggi al posto delle sale di registrazione, cessione della post-produzione alla privata Deluxe, trasferimento di 50 unità sulla Pontina e 20 licenziamenti. Questi i risultati previsti dalle decisioni di Abete, che dovrebbero diventare realtà tra non più di un mese. Una scelta che è diventata oggetto di un interminabile braccio di ferro tra la presidenza e i sindacati. Che allo scorporo di Cinecittà proprio non ci stanno. Salvatore Moscarella, segretario generale Ugl com. Manuela Galandrini, Uil. Roberto Corirossi, segretario Uilcom Roma e Lazio.

Indignata anche la reazione di una parte del mondo politico: presenti al corteo il presidente del decimo municipio Sandro Medici e l’onorevole Anna Paola Coccia (Pd), che si schierano al fianco dei dipendenti sollecitando l’intervento del ministero della Cultura, azionista al 20% di Cinecittà. Solidarietà ai lavoratori della post-produzione arriva anche da chi per tanti anni ha lavorato nel mondo del cinema, e continua a farlo con la stessa, immutata passione. Come Andrea Ward, professione doppiatore, che con la compagna Cristina Fenuccio ha fondato e dirige una società di doppiaggio che si appoggia agli Studios. Una protesta che, oltre alle ragioni sindacali, si avvale anche di motivazioni ideologiche, come spiega uno dei lavoratori a rischio trasferimento. Intanto, mentre il feretro che simbolicamente rappresenta la morte dell’azienda riposa inerte sotto il sole della Tuscolana, Cinecittà già si prepara al cambiamento, come suggeriscono i pannelli che da un paio di giorni sono apparsi sugli edifici degli Studios. E che annunciano la prossima apertura del Caffè di Cinecittà.

Il servizio di Giuliana Gugliotti

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