(Meridiananotizie) Roma, 30 agosto 2012 – Sono sbarcati questa mattina al porto di Civitavecchia e si sono incamminati sull’Aurelia. Poi, nonostante avessero deciso di fare quasi tutto il cammino a piedi, hanno accettato l’invito delle forze dell’ordine a salire sui pullman, e alle due del pomeriggio erano già arrivati davanti al ministero dello sviluppo economico, dove rimarranno fino a domani. Sono i 56 lavoratori dell’Alcoa, arrivati dalla Sulcis, terra dimenticata nel cuore profondo della Sardegna, a protestare contro l’ipotesi sempre più concreta della chiusura della loro fabbrica, l’unica in Italia a produrre alluminio, dovuta al forfait della multinazionale statunitense, che dovrebbe lasciare lo stabilimento di Portovesme il 3 settembre, a causa dei costi troppo elevati di approvvigionamento dell’energia elettrica.
Un incontro politico importante che si svolgerà domani, tra il sottosegretario De Vincenti, il ministro Passera e i vertici della Glencore, azienda svizzera apparentemente interessata all’acquisto dello stabilimento sardo. Un incontro che tutti i lavoratori dell’Alcoa attendono con trepidazione. E qualche animo inizia a surriscaldarsi. E se la vertenza dovesse avere esito negativo, i manifestanti annunciano un presidio a oltranza. Una musica che nessuno, tantomeno i circa mille lavoratori che oggi rischiano il posto di lavoro, vorrebbe essere costretto ad ascoltare.
Il servizio di Laura Bolasco
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