(Meridiananotizie) Roma, 03 ottobre 2012 – “Non sono un pazzo suicida, sono solo disperato. Scenderò solo se il governo si impegna a convocare subito un tavolo con i rappresentanti dei balneari. Questa storia deve finire, l’Italia deve ripartire”. Marcello De Finizio ha 47 anni, è di Trieste, fa l’imprenditore, e questa notte l’ha passata a dormire sul tetto di un lucernaio della cupola di San Pietro. A proteggerlo dal vento freddo della notte solo la tela leggera dello striscione che ha portato con sé: “Help! Basta Monti, basta Europa, basta multinazionali. Ci state ammazzando tutti. Sviluppo??? Questa è solo macelleria sociale“. Un gesto esasperato, quello dell’imprenditore triestino, che però fotografa una triste realtà. Da qualche anno gli affari non andavano più troppo bene. Prima l’incendio del locale di cui è titolare, “La voce della luna”, noto punto di aggregazione della città, poi il timore che il proprietario possa deciderne la chiusura in base alla direttiva europea di Bolkenstein.
Così, De Finizio sceglie di protestare. Il 26 marzo scorso si arrampica sullo storico pontone-gru “Ursus”, nel Porto Vecchio di Trieste, scendendone tre giorni dopo, al termine di una trattativa con i carabinieri. Ieri sera ha dato la scalata a San Pietro per la seconda volta – ci era già salito il 30 luglio scorso, ma aveva resistito solo 4 ore – internazionalizzando la portata della sua protesta. Migliaia i fedeli che hanno assistito in diretta al suo gesto. Ieri sera De Finizio ha avuto un colloquio telefonico con i ministri Piero Gnudi ed Enzo Moavero, ma non è bastato a convincerlo ad abbandonare la sua postazione. “Non scendo per ricevere solo una pacca sulla spalla e un calcio in c…, come sempre”, ha dichiarato.
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