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Il documento sull’Imu presentato dal ministro dell’Ecomonia offre valutazioni su una gamma di nove ipotesi di intervento.
(MeridianaNotizie) Roma, 09 agosto 2013 – L’abolizione totale dell’Imu sulla prima casa, che ha un gettito di 4 miliardi di euro per lo Stato, avrebbe un ‘effetto fortemente regressivo e non sarebbe pienamente giustificabile sul piano dell’equità ed efficienza del tributo’, di cui beneficerebbero soprattutto i contribuenti più ricchi. Mentre la cancellazione definitiva della sola prima rata di giugno (attualmente sospesa) costerebbe, in termini di gettito per il 2013, una perdita di circa 2,4 miliardi. Questi i punti principali delle nove ipotesi presentate dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni per la revisione della tassazione sugli immobili. Il documento, organizzato in schede, offre valutazioni su una gamma di ipotesi di intervento: l’impatto di gettito, gli effetti distributivi sui contribuenti, le implicazioni in termini di finanza locale e gli aspetti amministrativi e gestionali per il contribuente e l’Amministrazione. Infine, ogni scheda si conclude evidenziando i principali punti di forza e di criticità dei diversi interventi. “Esprimo l’auspicio che questo lavoro possa rispondere all’obiettivo che mi ero prefisso quando l’ho avviato: offrire un contributo al dibattito in corso, al chiarimento delle implicazioni concrete delle varie proposte, nella consapevolezza che le scelte politiche debbono basarsi su adeguati approfondimenti tecnici”, ha dichiarato Saccomanni. Il documento – continua il ministro – offre valutazioni su una gamma di ipotesi di intervento e non ha la pretesa di essere esaustivo, ma cerca di tener conto di quanto è emerso negli ultimi mesi, nel dibattito politico, negli interventi accademici, nelle audizioni parlamentari, nei rapporti degli organismi internazionali”.
L’abolizione della prima rata Imu sospesa è la nona ipotesi presentata nel documento e comporterebbe una perdita di gettito che si rifletterebbe interamente in una riduzione delle entrate comunali. Secondo quanto riportato la service tax e più autonomia decisionale ai Comuni sarebbero le ipotesi migliori tra quelle vagliate dal Mef. Per il Ministero, infatti, ‘la derubricazione della revisione Imu sulla prima casa con destinazione di risorse per la parziale abolizione dell’imposta all’allentamento del patto di stabilità dei Comuni’ e la service tax (misura che prevede l’esenzione dall’Imu per l’abitazione principale, l’abolizione della maggiorazione della Tares e contestuale rimodulazione della Tares relativa ai servizi indivisibili) sarebbero le uniche ipotesi ad alta efficienza. Immediate le reazioni del Pdl che vorrebbe la cancellazione della tassa sugli immobili sulla prima casa e sui terreni agricoli, ma per delle soluzioni concrete bisognerà attendere il Consiglio dei Ministri previsto per il prossimo 28 agosto.
Il servizio di Antonella D’Angelo
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