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Schifani: “Le dimissioni di tutti i parlamentari del Pdl non sono all’ordine del giorno”
(MeridianaNotizie) Roma, 19 agosto 2013 – No ai pregiudizi sul caso della decadenza di Silvio Berlusconi, ma sì alle larghe intese, ritenute necessarie per il Paese. Renato Schifani, dal Meeting di Cl a Rimini, ribadisce la linea del Pdl sul Cavaliere, con un avvertimento agli alleati della “strana maggioranza”.
“Le chiusure – ha detto il capogruppo pidiellino in Senato – sono pregiudiziali e hanno una rilevanza politica, è un no politico al quale noi, se dovesse persistere, non potremmo che contrapporre un altro no politico”. In pratica Schifani minaccia la possibile fine del “percorso comune” con il Pd, ma al tempo stesso, l’ex presidente del Senato ribadisce l’importanza delle larghe intese.
“Ho sostenuto – ha spiegato – e intendo continuare a sostenere questo governo di larghe intese perché ritengo che il nostro Paese abbia bisogno di un grande accordo storico tra le due forze più significative del Paese per intervenire con grandi riforme strutturali, dove occorre avere grande coraggio per fare delle scelte a volte impopolari”.
Schifani interviene anche sulla presa di posizione del Quirinale sulla vicenda Berlusconi. “Da Napolitano ci aspettavamo di più – confessa -. Nel messaggio del Capo dello Stato, che non commento, non ho trovato quello che avevamo chiesto. Non entro nel merito, le posizioni del Capo dello Stato si rispettano, ma ci aspettavamo di più”. “Noi – confessa poi – non intendiamo barattare legalità per altro, ma intendiamo fare un modo che la legge Severino sia valutata dalla Consulta”.
L’ex presidente del Senato smentisce l’ipotesi di dimissioni di gruppo tra le fila del suo partito. “Le dimissioni di tutti i parlamentari” del Pdl in caso di rottura sulla vicenda Berlusconi “non sono all’ordine del giorno”, spiega. “Ci batteremo in giunta perché le nostre argomentazioni senza ostruzionismo vengano recepite. Io – rileva il presidente dei senatori del Pdl – non ritengo affatto inevitabile la crisi. Sosteniamo questo governo delle larghe intese perché riteniamo che il Paese abbia bisogno di un grande accordo storico tra le due più grandi forze politiche perché si facciano con grande coraggio le riforme strutturali di cui l’Italia ha bisogno, anche con scelte impopolari”.
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