L’isola è sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici molto severi, è zona A dell’area marina protetta per quasi tutto il suo perimetro e secondo la legge italiana su quel territorio non dovrebbe essere consentito il transito né la balneazione, se non a fini scientifici e di controllo, e il regime di proprietà non dovrebbe essere in vigore.
(MeridianaNotizie) Roma, 7 ottobre 2013 – Dopo l’isola sarda di Budelli, anche quella di Santo Stefano, di fronte a Ventotene, nel litorale laziale, potrebbe presto passare di mano. L’isola infatti, dopo qualche anno, è tornata in vendita dal 27 settembre scorso sul sito di annunci immobiliari on line Immobiliare.it. Santo Stefano, un vero paradiso naturalistico, è anche un luogo simbolo della storia d’Italia: ospita un antico carcere borbonico in cui furono rinchiusi, tra gli altri, l’anarchico Gaetano Bresci e nel periodo fascista il futuro Capo dello Stato Sandro Pertini. L’area del carcere, circa tre ettari, appartiene al Demanio, e naturalmente non è in vendita. Ma il resto dell’isola, di proprietà di un notaio napoletano che vuole restare anonimo, è sul mercato: un terreno di 25 ettari su 28 circa dell’intera isola, “edificabile” secondo una nota di Immobiliare.it. L’area è comunque inserita in una zona marina protetta. Il prezzo? Il sito internet non ne fa menzione, ma si parla di una cifra estremamente alta. Molto più alta dei 3 milioni a cui è stata venduta l’isola di Budelli.
“Le istituzioni fermino la vendita della meravigliosa isola dell’arcipelago pontino, un’area marina protetta che racchiude un patrimonio di biodiversità e storia del nostro paese che deve restare alla collettività”. Lo dichiara, in una nota, il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati. “Siamo di fronte allo stesso copione a cui abbiamo assistito nel 2006 e che già allora – prosegue la nota – avevamo denunciato durante il passaggio della nostra Goletta Verde a Ventotene.
In quell’occasione avevamo chiesto al Presidente della Repubblica che l’Isola di Santo Stefano fosse dichiarata ‘Monumento Storico Nazionale‘ e torniamo a sollecitarlo con forza anche ora. L’isola è sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici molto severi, è zona A dell’area marina protetta per quasi tutto il suo perimetro e secondo la legge italiana su quel territorio non dovrebbe essere consentito il transito né la balneazione, se non a fini scientifici e di controllo, e il regime di proprietà non dovrebbe essere in vigore. Permettere tutto questo significa trovare una deroga per far uscire un bene da un regime forte di tutela e aprirne la strada alla sua commerciabilità”. “Occorre dunque – conclude Parlati – valorizzare e potenziare l’area marina protetta anziché diminuire la tutela della sua zona di maggior pregio”.
Altre videonews di Ambiente
Greenpeace, a Roma e in tutta Italia iniziative di solidarietà per i 30 attivisti detenuti in Russia
Sindaci Castelli Romani: Falcognana presto sarà un ricordo